stalking
(ANSA) - Atti persecutori su un giovane migrante senegalese che aveva voluto interrompere una relazione sentimentale: con questa accusa una donna di 57 anni, italiana, oggi è stata condannata a un anno e due mesi di reclusione. La sospensione condizionale della pena è stata subordinata al pagamento di una provvisionale (un acconto sul risarcimento) di mille euro alla persona offesa e alla frequentazione di un programma di recupero per 'soggetti maltrattanti'.
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La vicenda risale al 2020-21. Alla donna sono stati attribuiti comportamenti invadenti, appostamenti, pedinamenti, telefonate continue e vere e proprie aggressioni. Il giovane (che si è costituito parte civile con l'avvocato Alice Novarese) si è convinto a presentare la denuncia solo dopo parecchie settimane perché, ha spiegato, aveva le pratiche di regolarizzazione in corso e temeva che non sarebbe stato creduto.
Nel maggio del 2021 accettò la proposta di lavoro che gli giunse tramite la rete di accoglienza e si trasferì nel Cuneese, dove ora risiede. "Dopo la querela - spiegò in aula l'avvocato Novarese - lo stalking cessò ma forse versando del denaro la signora comprenderà i danni e disagi che procura al prossimo".
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