Walter Rauhe per la Stampa
«Ci stiamo preparando e proteggeremo il nostro confine al Brennero se sarà necessario». L' annuncio lanciato ieri dal ministro degli Esteri austriaco Sebastian Kurz ha scatenato un terremoto diplomatico tra Vienna e Roma sollevando un polverone di polemiche e anche molti interrogativi al di qua e al di là del più importante e trafficato valico di frontiera fra i due Paesi.
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Le esplicite minacce lanciate dal governo austriaco sono perentorie quanto dure. «I preparativi per i controlli al confine con l' Italia non sono solo giusti ma anche necessari», ha incalzato il giovane ministro degli Esteri e neopresidente del Partito Popolare austriaco (Övp) Sebastian Kurz (30) intenzionato a fare sul serio per contrastare un' eventuale emergenza migratoria e l' ingresso nel suo Paese di profughi provenienti dal Sud.
Secondo il capo della diplomazia di Vienna, questi migranti andrebbero respinti al Brennero oppure bloccati direttamente alle frontiere esterne dell' Unione europea e portati in centri di raccolta da allestire sulle isole del Mediterraneo come Lampedusa.
Sebastian Kurz
Per evitare un eventuale loro ingresso in Austria, il governo di Vienna è disposto a tutto, persino allo stazionamento di mezzi e uomini dell' esercito lungo i confini. È stato infatti ieri lo stesso ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil a gettare altra benzina sul fuoco delle polemiche con il suo annuncio di voler inviare fino a 750 soldati al Passo del Brennero per far fronte al presunto flusso migratorio in arrivo dalla Penisola. Quattro automezzi militari blindati del tipo Pandur sarebbero già stati stazionati la settimana scorsa nelle immediate vicinanze di Innsbruck, il capoluogo della regione del Tirolo distante una ventina di chilometri a Nord del valico di frontiera.
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A seguito delle dichiarazioni arrivate da Vienna e dei preparativi in corso per il ripristino dei controlli al Brennero, la Farnesina ha convocato ieri l' ambasciatore dell' Austria a Roma René Pollitzer. La Commissione europea, per mezzo del suo vicepresidente Frans Timmermans, non ha finora reagito alle misure preannunciate dal governo austriaco, dal momento che l' intenzione di attivare controlli straordinari al Brennero non è ancora stata notificata ufficialmente a Bruxelles.
Ben possibile dunque che le minacce del giovanissimo e oltremodo intraprendente ministro degli Esteri Sebastian Kurz, si rivolgano non tanto all' Italia e alle istituzioni dell' Ue, quanto ai propri cittadini e potenziali elettori. Il 15 di ottobre si terranno nel Paese alpino le elezioni parlamentari anticipate e il copione è molto simile a quello dello scorso anno, quando in vista delle elezioni presidenziali di aprile, Vienna annunciò già una volta la sospensione del trattato di Schengen al Passo del Brennero.
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Allora come adesso, l' annuncio della drastica misura, servì in primo luogo a contenere l' avanzata del Partito della Libertà (Fpö), la formazione ultranazionalista e xenofoba di Heinz-Christian Strache. I sondaggi vedono attualmente in vantaggio il centrodestra di Sebastian Kurz che nutre forti ambizioni alla poltrona di nuovo cancelliere dell' Austria. E al ministro degli Esteri, definito dal settimanale statunitense Time come uno degli astri nascenti del panorama politico europeo, ogni mezzo appare lecito pur di raggiungere il suo ambizioso traguardo.