Adelaide Pierucci per “il Messaggero”
spezzatino e droga
Era un piatto completo quello che martedì pomeriggio una casalinga di Tor Bella Monaca voleva servire al marito detenuto a Rebibbia: sugo con spezzatino di manzo, mestolo e strani involucri immersi nella salsa. Quando gli agenti della polizia penitenziaria hanno sentito il peso del pacco ci hanno scherzato su: «Bisognerà togliere qualche pezzetto di carne. Sforiamo col peso».
E allora la donna, una trentenne di origini napoletane, ha cominciato a innervosirsi: «Vi prego, volevo farlo contento. Lo spezzatino gli piace tanto». All' interno, con un controllo veloce, sono saltati fuori dieci involucri con cinque grammi di hashish ciascuno, 51 grammi in tutto, che una volta sminuzzati avrebbero fornito spinelli per l' intero braccio. Secondo i calcoli degli investigatori circa centocinquanta.
HASHISH
Visita negata e arresto immediato. «Portare droga in carcere è di particolare disvalore», ha riassunto ieri il pm Claudia Alberti, durante la convalida dell' arresto. Ma alla fine a Teresa D., trent' anni, incensurata non è andata male. E' stata subita liberata ed è tornata a casa con una condanna a due anni, pena sospesa. Il difensore, l' avvocato Stefano Valenza, ha puntato sul profilo incensurato della donna. «In una vicenda familiare complessa e in ambiente difficile come quello di Tor Bella Monaca - ha detto il penalista - è rimasta estranea a qualsiasi rischio».
LA GIUSTIFICAZIONE
spezzatino con hashish
La signora Teresa non ha potuto fingersi innocente, però. «Nessuno mi ha chiesto nulla», ha precisato in compenso, forse per non mettere ancora di più nei guai il marito, in carcere per spaccio di cocaina. «L' avevo visto nervoso agli ultimi colloqui. E allora ho pensato di tirargli su il morale».
«Suo marito è tossicodipendente?», ha chiesto il giudice, Maria Bonaventura, presidente della quinta sezione penale. «Non proprio - ha precisato la casalinga - Fuma hashish e qualche volta assume cocaina. E in carcere sta seguendo un programma di disintossicazione».
rebibbia
«Che lei ha tentato di guastare col pacco di genere alimentari», ha chiuso il magistrato. In casa dell' arrestata erano stati trovati altri venti grammi di hashish. Anche qui la donna ha dato la sua bizzarra giustificazione. «Mi sono avanzati perché non entravano nella pentola.
Non ce li avevo a casa per venderli. Faccio la baby sitter». «Dove ho comprato la droga? A Napoli. Sono andata alla stazione e ho chiesto: Voglio cento euro di hashish. Sono per un regalo». Non arrivato a destinazione, però.