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    CRONACHE CIOCIARE - AD ANAGNI UNA DONNA FA ARRESTARE IL FIGLIO 36ENNE PUR DI ALLONTANARLO DALLA DONNA DELL'EST CHE STAVA FREQUENTANDO - LA SIGNORA, UN ANNO FA, DENUNCIO' IL 36ENNE PER MALTRATTAMENTI IN FAMIGLIA E RAPINA AGGRAVATA, SOSTENENDO CHE IL FIGLIO L'AVESSE AGGREDITA PER COMPRARE DELLA DROGA. LUI È STATO ARRESTATO E MESSO AI DOMICILIARI - DOPO UN ANNO È EMERSA LA VERITÀ: LA DONNA SI ERA INVENTATA TUTTO PERCHÉ NON ACCETTAVA LA RELAZIONE TRA IL SUO "FANCIULLO" E LA COMPAGNA...


     
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    Estratto dell’articolo di Giovanni Del Giaccio per “Il Messaggero”

     

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    Aveva fatto arrestare il figlio perché non le piaceva la donna che frequentava. Motivo? Era dell'est europeo, era stata già sposata e quindi non era adatta secondo la mamma al suo "ragazzo" che all'epoca aveva 36 anni.

     

    Una storia inverosimile accaduta ad Anagni, la "Città dei papi" a pochi chilometri dal capoluogo ciociaro, dove a dicembre dello scorso anno, si è arrivati al culmine della vicenda familiare. Poco meno di un anno fa, infatti, i carabinieri hanno notificato al figlio della signora il provvedimento di arresti domiciliari e contestuale divieto di avvicinamento alla mamma.

     

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    Pesantissime le accuse: maltrattamenti in famiglia e rapina aggravata. Le stesse per le quali, nel processo celebrato con rito abbreviato, è stato assolto «perché il fatto non sussiste».

     

    È stato nel corso dell'udienza che la donna, anche per le domande poste dall'avvocato Nicola Ottaviani (che insieme a Mario Cellitti assisteva l'imputato), si è contraddetta, ha provato a dire che dopotutto il figlio doveva pur sempre seguirlo, benché adulto, ma alla fine ha confessato che aveva inventato tutto di sana pianta.

     

    All'epoca, invece, denunciandolo ai carabinieri aveva riferito che le aveva rapinato dei soldi per comprare droga e che l'aveva afferrata per il collo, lasciandole anche dei segni evidenti. Aveva anche spiegato di essere maltrattata continuamente.

     

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    Una denuncia dettagliata che aveva portato alla misura cautelare. Da allora il figlio non vive più con la mamma, per ragioni facilmente comprensibili. Inoltre, avendo capito di averla combinata grossa, probabilmente, la donna non si era costituita parte civile nel processo. […]

     

    E i lividi sul corpo? Lui l'aveva realmente presa per il collo, ma per riportarla dentro casa mentre stava compiendo un gesto autolesionistico, sempre per evitare che la relazione proseguisse. La donna ha ammesso in aula di essere preoccupata di quella presunta cattiva compagnia e di avere inventato tutto.

     

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    Adesso rischia di essere denunciata a sua volta per calunnia, perché il giudice dell'udienza preliminare Ida Logoluso ha disposto la trasmissione degli atti in Procura.

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