Edoardo Izzo per “La Stampa”
stalker in azione
Ha sentito suonare il dispositivo anti-stalker che aveva accettato di indossare per difendersi da eventuali tentativi di avvicinamento da parte del suo ex compagno, sottoposto a sorveglianza con il braccialetto elettronico, e ha allertato il 112.
Venerdì sera una donna di 37 anni si è salvata così da una nuova aggressione da parte dell'uomo, che la attendeva appostato nelle vicinanze del luogo di lavoro da dove la potenziale vittima sarebbe uscita di lì a poco.
dispositivi anti stalker 3
La storia - una storia una volta tanto a lieto fine - è ambientata a Tivoli, comune dell'area metropolitana di Roma, dove i carabinieri della stazione di Settecamini hanno arrestato l'ex convivente della donna, un romano di 33 anni già noto alle forze dell'ordine e già in precedenza denunciato per violenza domestica.
Dopo la denuncia la donna era riuscita a interrompere la relazione, mentre l'uomo era stato sottoposto dal gip del Tribunale di Roma alla misura cautelare del divieto di avvicinamento nei suoi confronti, con braccialetto elettronico. Una misura cautelare «rinforzata» dal dispositivo elettronico anti-stalker, che la vittima aveva acconsentito a portare sempre con sé.
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Proprio l'adozione di entrambi i dispositivi ha salvato la donna da una possibile nuova aggressione garantendo il cosiddetto «tracciamento di prossimità» in base al quale la potenziale vittima viene dotata di uno strumento in grado di rilevare la presenza dell'aggressore - dotato di braccialetto elettronico - nelle vicinanze e di generare immediatamente un allarme diretto al Centro di monitoraggio.
È esattamente quanto accaduto a Tivoli: la donna ha allertato il numero unico di Emergenza 112 e ha richiesto l'intervento dei carabinieri, già allertati anche loro dal dispositivo anti-stalker che ha avvisato la centrale operativa della Compagnia di Tivoli.
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Giunti sul posto, i militari, dopo aver preso contatti con la vittima, hanno identificato nelle vicinanze l'ex compagno che evidentemente non sospettava di essere già stato tracciato e che - una volta scoperto - ha iniziato a minacciare la donna. L'uomo è stato arrestato e condotto in carcere in attesa delle determinazioni dell'autorità giudiziaria.
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Un risultato che è stato possibile ottenere grazie alla legge 69/2019 («disposizioni in tema di violenza domestica e di genere», il cosiddetto Codice Rosso): la normativa ha modificato le disposizioni sul divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa per consentire al giudice di garantire il rispetto della misura attraverso procedure di controllo con mezzi elettronici o altri strumenti tecnici.
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Misure che il Ddl contro la violenza sulle donne e domestica elaborato dalle ministre dell'Interno e della Giustizia Luciana Lamorgese e Marta Cartabia, con le colleghe Gelmini, Carfagna, Bonetti e Stefani, e approvato nel dicembre scorso dal consiglio dei ministri punta a rafforzare, prevedendo tra l'altro Il fermo immediato dell'indiziato per minacce, lesioni e stalking, e la vigilanza dinamica della vittima.
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«Il braccialetto elettronico e i dispositivi anti-stalker sono strumenti di sicurezza per le donne - ha scritto ieri su Twitter Mara Carfagna, ministro per il Sud e la Coesione territoriale, commentando la notizia proveniente da Tivoli - con le colleghe ministre ne abbiamo proposto l'uso rafforzato, è una disposizione da approvare al più presto».