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Non basterà più un sì o un no, bisognerà metterci la faccia. E allora, in caso di minore età, si verrà prontamente respinti. Il Dipartimento degli Affari interni australiani ha annunciato questa settimana i primi dettagli della proposta di volere utilizzare il riconoscimento facciale per poter confermare l'età delle persone che intendono collegarsi a siti pornografici o dedicati al gioco d'azzardo.
Attraverso la scansione del volto l'utente verrà riconosciuto e, solo in caso di maggiore età, potrà entrare nel portale dedicato agli adulti. Niente più questionari sull'età, inserimento della data di nascita o, come accade in alcuni Paesi, certificazioni attraverso numeri identificativi del documento.
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Nonostante le critiche per un sistema invasivo della privacy e i fallimenti avvenuti in altri Paesi nel tentativo di vietare ai minori i siti pornografici (come è accaduto recentemente in Gran Bretagna), in Australia intendono ora fare sul serio, tanto che adesso è proprio il governo a declinare i dettagli del futuro sistema di sicurezza.
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Per poter usare il Face Verification Service gli esperti del Dipartimento di Affari interni utilizzeranno infatti un sistema che abbina le foto delle persone, da quelle del documento di identità al passaporto oppure la patente, già registrate e archiviate nei database del Dipartimento.
Lo scopo dichiarato è quello di limitare l'accesso ai minori alla pornografia online e anche al gioco d'azzardo: il sistema di scansione facciale, una volta riconosciuto l'utente abbinandolo alle fotografie degli archivi, lascerà entrare la persona a seconda che sia maggiorenne o meno.
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"Con questo sistema di verifica dell'età sarebbe ad esempio impedito a un minore di utilizzare la patente di guida o altri documenti dei genitori per eludere i controlli di verifica anagrafica utilizzati da diversi siti" spiegano dal Dipartimento.
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Al momento l'iniziativa è ancora sotto forma di proposta e bisognerà attendere i pareri del comitato di biometrica e l'eventuale passaggio parlamentare sulla legge sul riconoscimento delle identità per capire che sviluppi avrà. Il governo è però intenzionato a procedere e realizzare uno dei primi sistemi al mondo di questo tipo legato all'accesso o il divieto a contenuti della rete da parte di minorenni utilizzando l'intelligenza artificiale.
Diversi comitati bipartisan che stanno osservando lo sviluppo della proposta hanno già chiesto al governo Morrison di riformulare meglio i dettagli dell'iniziativa e chiedono maggiori garanzie in termini di privacy.
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Nel frattempo anche l'industria del sesso ha recentemente spronato i fornitori di servizi internet pornografici a mettere a disposizione più controlli parentali e filtri più efficaci per impedire ai minori la visione. Dall'altra parte diverse associazioni, centri in difesa delle donne e altri che si occupano di crimini sessuali, hanno affermato che limitare l'accesso dei minori al porno "consentirebbe loro di conoscere il sesso in maniera più appropriata".
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Infine, oltre alla questione diretta legata all'uso delle nuove tecnologie per mettere dei filtri alla fruizione di materiale pornografico, in Australia aumentano anche le critiche legate a come in futuro l'uso di dati del riconoscimento facciale potrebbe includere violazioni della privacy da parte delle società di telecomunicazioni, altre agenzie governative o perfino le banche.
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