Lorenzo Lamperti per "la Stampa"
Evergrande Cina
Una folla inferocita che prende d'assedio il quartier generale di un grande gruppo privato. Una scena inusuale a cui assistere in Cina. Eppure, dopo anni di crescita esponenziale ma «disordinata», il settore immobiliare cinese sta vivendo forti turbolenze.
Evergrande, il colosso fondato nel 1996 da Xu Jiayin, secondo voci insistenti si troverebbe a un passo dalla bancarotta. Voci che ieri hanno portato Evergrande a un nuovo crollo in borsa, con il titolo che è precipitato dell'11,87%, mentre le azioni dell'unità delle auto elettriche ha ceduto persino il 24,66%. L'azienda ha ammesso di trovarsi sotto una «enorme pressione» per ripagare il mastodontico debito da oltre trecento miliardi di dollari accumulato negli anni ma ha garantito di poter raccogliere nuovi fondi accelerando la vendita di propri asset.
Evergrande Cina 2
Dichiarazioni volte al difficile obiettivo di rassicurare gli investitori, dopo che decine di persone si sono presentate a manifestare sotto la sede di Shenzhen. Tra i presenti anche diversi creditori che temono di non riavere più i loro soldi, dopo che nei giorni scorsi è stato reso noto che il gruppo prevederebbe di interrompere i pagamenti degli interessi sui prestiti a due delle banche creditrici.
Evergrande manifestazione
Secondo diversi analisti, si potrebbe arrivare a un default «controllato» che tuteli gli interessi dei piccoli investitori. Senza accesso a liquidità fresca, la società non riesce a pagare i fornitori, e a concludere i progetti già avviati. Un problema comune anche ad altri player privati del settore immobiliare che si sono estesi troppo operando a debito, come Guangzhou R&F Properties e Xinyuan Real Estate.
Evergrande manifestazione 2
Soho Group China è invece crollata del 40% in borsa dopo che il fondo statunitense Blackstone ha ritirato la propria offerta d'acquisto. E il governo, questa volta, potrebbe non arrivare in aiuto.