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    STALKING IN CANZONETTA - UNA LETTRICE SCRIVE A NATALIA ASPESI: “ERO IN MACCHINA E RISENTO UNA CANZONE DI STING. UDITE UDITE: “OGNI PAROLA CHE DIRAI/ OGNI GIOCO CHE GIOCHERAI/ OGNI NOTTE IN CUI CI SARAI, IO TI SORVEGLIERÒ”. FIN QUI DENUNCIA PER STALKING. MA NON CONTENTO, PEGGIORA LE COSE: “NON VEDI/ CHE MI APPARTIENI?”. POSSIBILE CHE LE SIA SFUGGITO?” – L’EPICA RISPOSTA DELLA GIORNALISTA...


     
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    Da "il Venerdì - la Repubblica"

     

    FERMATE STING: FORSE  È UNO STALKER

    sting e trudie styler in toscana sting e trudie styler in toscana

    Mi chiedo come mai sia ancora a piede libero Sting! Ero in macchina e risento una sua canzone che consideravo così bella, nell'incoscienza ante-MeToo.

     

    Udite udite (nella lettera testo originale in inglese che io, Natalia, malamente traduco: non insultatemi). « Ad ogni tuo respiro/ Ad ogni tua mossa/ Ad ogni tuo distacco/ Ad ogni tuo passo/ io sarò lì a sorvegliarti/ Ogni giorno/Ogni parola che dirai/ Ogni gioco che giocherai/ Ogni notte in cui ci sarai, io ti sorveglierò».

     

    Fin qui denuncia per stalking. Ma non contento, peggiora le cose: «Ma non vedi/ Che mi appartieni?» E continua sempre sullo stesso tono: «Ogni movimento che fai/ Ogni promessa che infrangi/ Ogni sorriso che fingi/ Ogni richiesta che avanzi/ Io sarò lì a sorvegliarti» ecc.

     

    natalia aspesi natalia aspesi

    Penso che almeno i domiciliari li meriti, in compagnia del Principe Azzurro e dei Sette Nani. Possibile che sa sfuggito a lei e alle sue lettrici un simile ghiotto boccone di scandalo e protesta!

     

    L.Giacomelli

     

    Risposta di Natalia Aspesi

    La voce di Sting mi seduce e mi consente di non dar peso alle parole, ma non è detto che non ci sia qualcuno che ci stia facendo un pensierino! Magari non prendendosela con Sting stesso, ma con l'uomo apparentemente innamorato che in momenti di particolare confusione si è lasciato dire «Tu sei mia».

    sting vacanza in campania sting vacanza in campania

     

    Non so se proprio in quel momento il bersaglio di tanta presunzione risponderebbe «Altolà, fermi tutti, io non sono di nessuno!».

     

    Perché un conto è gridare in piazza con le compagne «L'utero è mio e lo gestisco io!», un conto è ribellarsi quando è il corpo, il tuo corpo, si spera, a prevaricare sulla politica.

    natalia aspesi natalia aspesi

     

    Nulla è più perdonabile di una canzone d'amore quando fai l'amore. È quando non lo si fa più che quella frase può diventare offensiva. Almeno così pare.

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