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    NON SIAMO MEGLIO DI AL SISI - UNA LETTRICE SCRIVE A “REPUBBLICA”: “IL TUNISINO WISSEM BEN ABDEL, MORTO A 26 ANNI AL SAN CAMILLO, SECONDO LA FAMIGLIA E TRE TESTIMONI È STATO PICCHIATO DALLA POLIZIA NEL CENTRO DI ACCOGLIENZA, IL PM È STATO AVVISATO TARDI E L'AUTOPSIA È STATA FATTA SENZA AVVOCATI. LA TUNISIA PROTESTA E NELLE STRADE MANIFESTANO CHIEDENDO GIUSTIZIA” - LA RISPOSTA DI MERLO: “I TUNISINI PRETENDONO LA TRASPARENZA CHE NOI PRETENDIAMO DALL'EGITTO PER ZAKY E REGENI. NON CI SI PUÒ INDIGNARE CONTRO LE VIOLENZE DEGLI ALTRI E BALBETTARE QUANDO DI VIOLENZA SIAMO ACCUSATI NOI…”


     
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    Wissem Ben Abdel Wissem Ben Abdel

    Dalla rubrica delle lettere de “la Repubblica”

     

    Caro Merlo, il tunisino Wissem Ben Abdel, morto a 26 anni al San Camillo, secondo la famiglia e tre testimoni è stato picchiato dalla polizia nel Centro di accoglienza, il Pm è stato avvisato tardi e l'autopsia è stata fatta senza avvocati. La Tunisia protesta e nelle strade manifestano chiedendo giustizia. Lo abbiamo ucciso di botte! Pietà l'è morta.

    Ada Bolognesi - Roma

     

    Wissem Ben Abdel Wissem Ben Abdel

    Risposta di Francesco Merlo

    È morto legato a un letto, vedremo se di botte. L'Italia che aveva sognato si è rivelata una trappola di disumanità e i tunisini pretendono la trasparenza che noi pretendiamo dall'Egitto per Zaky e Regeni. Non ci si può indignare contro le violenze degli altri e balbettare quando di violenza siamo accusati noi.

    Wissem Ben Abdel Wissem Ben Abdel

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