IKEA CAMPAGNA PUBBLICITARIA PORTOGALLO
(ANSA) In Portogallo la nuova campagna pubblicitaria di Ikea ha scelto come tema la campagna elettorale e le cause della crisi politica che ha portato allo scioglimento del Parlamento e alle elezioni anticipate. Fra i diversi slogan che fanno riferimento all'inflazione, ai prezzi o alla possibilità di scaldarsi in casa "da soli o in coalizione", a far discutere di più è quello che fa ironia sulla causa giudiziaria che sta all'origine della caduta del governo.
Come è noto, a causare le dimissioni del premier António Costa è stata un'indagine della magistratura che, fra l'altro, nelle perquisizioni del 7 novembre scorso ha sequestrato 75.800 euro in contanti nascosti nella libreria di Vítor Escária, capo di gabinetto del primo ministro.
Ora un cartellone pubblicitario, visibile da qualche giorno nelle città portoghesi e diventato subito virale on-line, mostra la foto di una libreria accompagnata dallo slogan: "Buona per conservare libri… o 75.800 euro". L'idea ha già scatenato una serie di meme e altre campagne pubblicitarie di aziende rivali di Ikea e persino del ramo portoghese della casa editrice internazionale Penguin, che mostra una collezione dei suoi libri con lo slogan "ce ne mancano ancora 75.800". Il dibattito, però, divide opinionisti e reti sociali tra chi difende l'azienda svedese e chi l'accusa di populismo e di voler fare il gioco della destra estrema. E c'è qualcuno che sui social ha voluto addirittura ricordare i trascorsi nazisti di Ingvar Kamprad, fondatore di Ikea.
Antonio Costa - primo ministro portogallo IKEA Ingvar Kamprad