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    “LA COLPA È DI INSTAGRAM” – UNA DONNA ACCUSA I SOCIAL DI AVER “UCCISO” LA FIGLIA DI 11 ANNI, SUICIDATASI LO SCORSO GENNAIO SALTANDO DA UN PONTE – “HA VISTO IMMAGINI ORRIBILI E INQUIETANTI. SE AVESSI SAPUTO AVREI DISTRUTTO IL SUO CELLULARE. I CONTENUTI SU INSTAGRAM SONO STATI UN ELEMENTO FONDAMENTALE NELLA SUA MORTE…”


     
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    Da "www.blitzquotidiano.it"

     

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    “Ti voglio bene mamma, mi dispiace tanto”. Poi si è tolta la vita. È drammatica la storia di Ursula Keogh, una ragazzina di appena 11 anni che si è suicidata saltando da un ponte a Bradford, in Inghilterra.

     

    Una tragedia che ha visto come protagonista una ragazzina definita più matura dei suoi anni, ma soprattutto con un carattere introverso.

     

    È successo lo scorso gennaio, ma i tabloid britannici ne hanno parlato in questi giorni: il cadavere di Ursula è stato scoperto dalla polizia in un fiume, poche ore dopo la sua scomparsa.

     

    La ragazzina aveva cercato sui suoi social informazioni sui suicidi, e prima di uscire di casa quel giorno aveva abbracciato sua mamma dicendole di volerle bene. In passato aveva commesso atti di autolesionismo, ma non ci si poteva aspettare che arrivasse fino in fondo togliendosi la vita.

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    Quel giorno Ursula ha preso l’autobus ma prima di scendere ha dato una busta chiusa ad una sua amica: sulla busta c’era scritto “non aprile fino alle 18”. Dentro, c’erano le sue ultime parole prima di togliersi la vita.

     

    Già in passato, dopo le preoccupazioni dei genitori, Ursula era stata fatta visitare da alcuni medici, ma la sua situazione non era stata vista come particolarmente preoccupante: e lo stesso giorno del suicidio, secondo gli insegnanti, a scuola si era comportata in modo normale. 

     

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    Sono trascorsi mesi di dolore per la famiglia, ma adesso la madre ha un’unica convinzione: ad avere un ruolo fondamentale nel suicidio della figlia è stato Instagram e alcune immagini “orribili e angoscianti” in cui Ursula si era imbattuta. «Bisogna chiedere a questi siti un giro di vite – ha detto Nicola Harlow, la madre di Ursula - Credo che i contenuti di Instagram siano stati un elemento nella morte di mia figlia. Sicuramente aveva guardato queste immagini inappropriate.

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    Erano orribili e inquietanti. Se potessi tornare indietro, distruggerei il suo telefono. Instagram crea una vita fantastica ei bambini sono troppo piccoli per rendersi conto che non è la vita reale. Hanno bisogno di protezione. Non capiscono l'influenza che ha su di loro».

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