DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO -…
Estratto dell'articolo di Cla.Lui. per “La Stampa”
Giulia F. ha appena 32 anni e già ha perso speranze e sogni. Le condizioni di lavoro che ha sopportato finora le hanno tolto il sonno e reso la vita impossibile. Tanto da decidere di mollare tutto e aspettare tempi migliori, se mai arriveranno. Intanto ha iniziato a pubblicare foto su Onlyfans per vivere.
Un giorno di settembre si è presentata alla sede della Cgil e ha chiesto di essere aiutata a compilare le pratiche per le dimissioni volontarie. Una scelta difficile, arrivata dopo lunghe riflessioni. Ma ormai irrevocabile, tanto che l'impiegata che ha raccolto la sua storia non è riuscita nemmeno per un attimo a scalfire la sua convinzione e non ha potuto far altro che comprendere quanto quella scelta fosse la meno faticosa.
Giulia è una ragazza madre. Ha una figlia che non ha ancora compiuto due anni ed è sola. Vive a Torino ma è originaria di un piccolo comune calabrese: in città non ha parenti. Si era innamorata di un coetaneo che quando è rimasta incinta ha deciso di andarsene lasciandola a crescere la piccola senza un aiuto.
Potrebbe andare dai suoi parenti, nel paese d'origine, ma ormai sono anni che ha una sua indipendenza e tornare indietro sarebbe uno smacco. Quindi ha deciso di rimanere in Piemonte, anche perché aveva sempre lavorato e, anche dopo la nascita della figlia, aveva mantenuto un contratto a tempo indeterminato. [...]
Giulia, infatti, lavorava in un piccolo negozio fuori Torino legato a un brand internazionale della fast fashion. Aveva un contratto del settore commercio ma era un part-time di 18 ore settimanali. Praticamente guadagnava poco più di 700 euro netti al mese. A cui doveva sottrarre le spese di trasporto.
[...] Per lavorare avrebbe dovuto pagare una babysitter, oltre all'asilo nido perché gli orari dei turni in negozio non sempre coincidevano con quelli di apertura della scuola. Ha provato a chiedere di non lavorare più nei giorni festivi o di pomeriggio ma i titolari glielo hanno negato. Così alla fine spendeva di più per pagare qualcuno che stesse con sua figlia di quanto guadagnava.
Per gioco ha provato a pubblicare delle foto su Onlyfans e si è resa conto che funzionava. Riusciva a guadagnare abbastanza e in più a stare vicino a sua figlia. Quindi la decisione comunicata al sindacato: «Mi licenzio. Guadagno meglio con Onlyfans, intanto cresco la bimba». E in futuro? «Non so se mai avrò una pensione. Per ora va bene così. Poi si vedrà».
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