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    ORSINI, UNA NE PENSA, CENTO NE SPARA, POCHE NE AZZECCA - LA LUISS HA SILURATO ORSINI DOPO L'ENNESIMA DICHIARAZIONE CONTROVERSA, E DALL'INIZIO DELLA GUERRA NE HA INFILATA UNA DOPO L'ALTRA: "PUTIN HA GIÀ VINTO", "ANCHE NELLE DITTATURE UN BAMBINO PUÒ ESSERE FELICE", "ZELENSKY È UN PERICOLO PER LA PACE. VA ABBANDONATO", "IL GOVERNO DRAGHI È UN GOVERNO DI BURATTINI NELLE MANI DELLA CASA BIANCA", "BIDEN È PERICOLOSO COME PUTIN", "HITLER NON VOLEVA FAR SCOPPIARE LA SECONDA GUERRA MONDIALE"


     
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    Maria Teresa Meli per www.corriere.it

     

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    E uno, e due, e tre… e quattro, cinque sei… Ma quante frasi shock ha pronunciato il professor Alessandro Orsini? Fatto sta che alla sua ennesima esternazione, la Luiss ha deciso di chiudere l’Osservatorio per la sicurezza internazionale da lui diretto.

     

    Al momento non è dato sapere se ciò gli procurerà qualche ospitata tv in meno, ma visto l’ampio materiale a disposizione, si può già compilare un’antologia delle frasi «più significative» del professore.

     

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    Si può cominciare, ad esempio, dalle sue prime profezie: «Bisogna avere il coraggio di ammettere che Putin ha già vinto». E ancora: «Questa è una guerra persa in partenza. O noi diamo a Putin quello che vuole o lui se lo prende lo stesso».

     

    Il prof a marzo ne era convinto. I fatti gli hanno dato torto, ma lui ha continuato a elargire consigli. E dato che a suo giudizio il conflitto si sarebbe concluso con un successo del presidente russo, Orsini si è sentito in dovere di invitare l’Ucraina alla resa. Del resto, per dirla con le sue parole: «Anche nelle dittature un bambino può essere felice». Quindi che problema c’è ad arrendersi a Putin?

     

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    L’Ucraina, però, ha continuato la sua resistenza e il professore, inviperito, ha lanciato i suoi strali su Zelensky: «È un pericolo per la pace. Va abbandonato. Deve darsi una calmata, politicamente è un incapace».

     

    Visto che il presidente ucraino non lo ascoltava, Orsini si è messo a dare qualche suggerimento a Mario Draghi: «L’Italia deve fare tre cose. Rompere con la Ue, riconoscere le colpe dell’Occidente e quelle di Putin, dirsi disponibile al riconoscimento, a guerra in corso, del Donbass e della Crimea».

     

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    Il presidente del Consiglio, ovviamente, non ha seguito la «dritta» fornitagli e il professore se ne è avuto a male: «Il governo Draghi è un governo di burattini nelle mani della Casa Bianca, sono d’accordo con Putin su questo», ha tuonato qualche giorno fa.

     

    Sarebbe un errore però credere che Orsini non critichi anche il presidente russo. Per lui Putin è «pericoloso a livello 10». Peccato che però dopo questa affermazione sul presidente russo aggiunga con grande convinzione: «E considero anche Biden pericoloso a livello 10. È un traditore dell’Europa, la sta accoltellando alle spalle. In relazione all’Ucraina considero Putin pericoloso quanto Biden».

     

    ALESSANDRO ORSINI ALESSANDRO ORSINI

    Ma Orsini non è prodigo solo di «buoni consigli», il professore nelle più che frequenti apparizioni televisive elargisce con generosità anche le sue interpretazioni storiche. Come quando ha detto con aria candida: «Durante il fascismo mio nonno ha avuto un’infanzia felice».

     

    Fino all’ultima rilettura dei fatti passati, che ha convinto la Luiss a recidere i legami: «Hitler non aveva intenzione di far scoppiare la seconda guerra mondiale. Quello che è successo è che il primo settembre del ’39 la Germania invase la Polonia, Inghilterra e Francia erano alleate della Polonia, e si creò un effetto domino a cui Hitler non aveva interesse».

     

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    In attesa della prossima puntata, c’è da aggiungere solo una cosa: anche il prof ha un cuore. Tanto che gli può scappare facilmente qualche lacrimuccia: «Ogni volta che sento un Paese che vuole entrare nella Nato, soprattutto se è vicino ai confini della Russia, io piango».

     

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