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"Tutti in sagrestia per l’aperitivo". Suona più o meno così l’invito della Pastorale Universitaria di Trento a quello che si candida a essere l’evento novità dell’anno: un happy hour organizzato nei locali del Duomo per permettere ai giovani di socializzare e “a chi ha dei dubbi a partecipare alla messa” di avvicinarsi alla realtà religiosa.
Lo speciale aperitivo, come si legge sul Trentino, è organizzato da due parroci molto giovani, don Mauro, 34 anni, e don Rolando, 37, e nonostante la forte base religiosa ha molto a che vedere anche con un normalissimo momento goliardico a base di cocktail e chiacchiere.
Le tartine e gli stuzzichini sono autoprodotti, come in qualsiasi bar di fascia media, e al tavolo dei drink c’è addirittura un barman di professione che per il mese di febbraio – gli incontri avranno cadenza mensile - ha scelto un cocktail a tema invernale, il New Moscow Mule. L’unica cosa che manca è la musica perché, come sottolinea uno degli organizzatori, “il tema centrale è la socializzazione”.
L’abbinamento messa e religione non è qualcosa di nuovo in assoluto. Uno degli esperimenti più interessanti in merito è nato a Palermo, nella borgata marina dell’Addaura dove da circa 4 anni il parroco organizza delle vere e proprie aperimesse. Don Fabrizio Fiorentino ha scelto questa formula per “avvicinarsi alla borgata” e portare dei momenti di vita e aggregazione all’interno della parrocchia che era stato chiamato a guidare.
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Nonostante lo scetticismo di alcuni concittadini, i suoi dopo-messa a base di drink, buona musica e balli al ritmo di samba e bossanova hanno avuto il risultato sperato: di settimana in settimana sempre più fedeli assiepavano le sue funzioni e – ovviamente - gli incontri subito successivi.
Nonostante questi siano gli avvenimenti più recenti ed eclatanti, grazie anche all’uso dei social network, la coppia aperitivo- funzione religiosa raccoglie bei risultati da sempre. Uno dei precedenti più significativi è datato 2004 in quel di Savona quando, poco prima delle festività natalizie, il parroco di Nostra Signora della Neve della città ligure, organizzò due diversi tipi di avvenimenti: gli aperifamiglia e gli aperinonni.
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Con una carta dei drink assolutamente analcolica, il prete approfittava per creare convivialità tra i parrocchiani e cercava di “far sentire meno soli chi una famiglia non la aveva”, soprattutto in un periodo di festa. Da lì in poi molte sono state le parrocchie su tutto il territorio italiano che, pur non organizzando vere e proprie sequele di eventi come a Trento o Palermo, creava momenti di convivialità abbinando cocktail e festeggiamenti particolari, come il compleanno di una centenaria a Lecco, nel 2014, o l'annuale brindisi di buon anno dell’Istituto degli innocenti a Firenze.