Baranzate, Esselunga
Roberta Rampini per “Qn – il Giorno”
L’unica certezza è che Decathlon dirà addio al parco commerciale di Baranzate per trasferirsi nel super-mall di Cascina Merlata, il centro commerciale Bloom da 80 mila metri quadri su tre livelli che sta sorgendo alle porte di Mind (ex area Expo), ospiterà 180 negozi e sarà pronto entro l’anno.
L’incognita, invece, è l’effetto “domino” che questo trasferimento potrebbe avere sugli altri due player, Esselunga e Leroy Merlin, i grandi marchi attualmente presenti nel distretto dello shopping di Baranzate, cittadina da 11 mila abitanti nella prima cintura Nord Ovest di Milano.
Baranzate, sindaco pd Luca Elia
Esselunga vorrebbe restare nell’area, e allargarsi, ma il confronto aperto con l’amministrazione del sindaco pd Luca Elia, finora, non ha portato a nulla. Le due proposte progettuali presentate da Esselunga alla giunta, nell’ambito di un piano di ammodernamento della propria rete, sono ferme da anni negli uffici del Municipio.
Leroy Merlin Baranzate
Da una parte c’è lo schema di restyling dell’attuale supermercato, edificio che verrebbe poi affittato a un’altra azienda (già contattata). Essselunga ha presentato una Scia (segnalazione certificata di inizio attività) nel 2017. Ad oggi, fa sapere il gruppo in una nota, è però “risultato irrealizzabile per la rigidità dello Strumento urbanistico vigente e la mancata volontà dell’amministrazione a modificare i contenuti dello stesso”.
BARANZATE
Il motivo? La catena di supermercati aveva chiesto di poter recintare una parte del piazzale antistante all’edificio, intervento sollecitato dal futuro “inquilino” del negozio, ma l’ipotesi di chiusura dell’area si è incagliata nelle norme urbanistiche: da lì lo stop all’iter autorizzativo.
bernardo caprotti falce e carrello
Questa operazione si sarebbe dovuta per altro accompagnare al secondo progetto proposto da Esselunga all’amministrazione di Baranzate: un nuovo supermercato appena oltre la Tangenziale Nord Rho-Monza, immaginato per rafforzare (e non smobilitare) l’investimento nell’hinterland milanese.
Esselunga ha condiviso con il Comune “l’opportunità di trasferire il negozio esistente in un’area posta nelle immediate vicinanze, e sviluppare dunque un negozio con un nuovo format, più adatto alle esigenze della clientela con un costo aziendale che supera i 30 milioni di euro e l’opportunità di 110 assunzioni sul territorio di Baranzate”, spiega una nota del gruppo. Anche in questo caso, tuttavia, non è ancora stata raggiunta un’intesa.
bernardo caprotti falce e carrello
In conclusione: di fronte alla bocciatura di entrambi i progetti Esselunga si trova adesso obbligata a valutare l’addio al polo commerciale e il trasferimento nel “Bloom” di Cascina Merlata. La chiusura del punto vendita di Baranzate, a condizioni urbanistiche invariate, sarebbe giudicata inevitabile. Se Esselunga lasciasse il parco commerciale, Leroy Merlin resterebbe sola nel distretto di Baranzate e a quel punto potrebbe a sua volta decidere di cercare una “piazza” con più appeal.
Se invece Esselunga dovesse riuscire a superare gli ostacoli burocratici con il Comune, restare e investire su un supermercato più moderno, avrebbe un effetto su Leroy Merlin e potrebbe attrarre nell’area nuovi brand commerciali. Il sindaco dem Luca Elia, al pari di molti altri colleghi dell’area metropolitana milanese, sta cercando di amministrare i grandi cambiamenti nella geografia economica sul territorio.
MARINA CAPROTTI
E spiega: «Il parco commerciale di Baranzate ha diversi elementi di valore come l’accessibilità dalla Tangenziale Nord, un’ottima visibilità e molti parcheggi. Rimane di certo un insediamento di grande valore sia per gli attuali operatori che per eventuali altri che potrebbero arrivare.
Baranzate, Esselunga
Interesse del Comune di Baranzate è quello di far lavorare al meglio gli operatori presenti e di attrarne di nuovi. Con Esselunga nel 2017 non ci fu nessuna trattativa – conclude Elia –. Il Comune di Baranzate è in costante contatto con gli operatori del territorio, Esselunga compresa, ed è pronto a valutare, fermo restante l’interesse pubblico, ogni ipotesi di potenziale sviluppo».
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