besjana kosturi 3
Da http://www.romafaschifo.com
Ne avrebbero parlato tutti i tg, tutti i giornali, la cosa sarebbe stata stra-condivisa sui social tanto da diventare noiosa. Sarebbe stata la storia d'apertura dei talk show televisivi e avrebbe condizionato pesantemente la campagna elettorale (è successo proprio così nel 2008), magari favorendo i candidati più radicali su questi temi, come Giorgia Meloni ad esempio.
besjana kosturi
Ma perfino Giorgia Meloni e i suoi, inclusi praticamente tutti i giornali, tutta l'opinione pubblica, tutta la stampa hanno deciso di ignorare la storia. Una storia horror, incredibile. Una ragazza si aggira in zona Prenestina, verso Largo Telese. Non siamo nella periferia più estrema, tutt'altro. Siamo a 4 minuti di bici dai locali cool del Pigneto, siamo a meno di 15 minuti ti bici da Roma Termini.
besjana kosturi
Siamo nel cuore della città consolidata. Una città consolidata che però consente al suo interno browfields abbandonati, aree che non sono nulla: non sono costruite, non sono parchi o ville, non sono sfruttate per impianti sportivi. Non sono nulla.
campo rom di via prenestina
Da qui germina il problema: le altre città al mondo sono compatte e dunque meglio gestibili, Roma ha questi buchi dove qualsiasi attività economica che potrebbe atterrarci viene considerata speculazione edilizia, colata di cemento, regalo ai palazzinari e via di retorica. E così tutto rimane abbandonato. Meglio l'abbandono che lo sviluppo economico è il pensiero di una larga parte dei nostri concittadini. E l'abbandono è l'humus dove attecchisce l'abusivismo, la prepotenza, la sopraffazione e il degrado più pericoloso.
campo rom di via prenestina
In quel brownfield si creano campi, accampamenti, villaggi, bidonville. Se costruisci un palazzo o un supermercato c'è la rivolta sociale e arrivano a bloccare le strade; se invece lasci tutto in abbandono e si forma un villaggio illegale di baracche tutti fanno finta di nulla. E' Roma e questa dinamica la descrive sopra ogni altra cosa. Trovateci a Parigi, a New York, a Tokio o a Londra un solo buco urbano abbandonato. Trovateci in quelle metropoli gruppi di cittadini che si coalizzano per mantenere l'abbandono, il pericolo, le insidie di territori senza funzione. Non si può chiamare città quel posto puntellato da terreni privi di funzione.
besjana kosturi
Una ragazza passa a piedi vicino al campo, a 150 metri da casa sua, due rom-romeni la acciuffano, la buttano nella vegetazione, la violentano selvaggiamente, la drogano, poi non contenti la sequestrano, la portano in una delle loro baracche, la tengono li tutta la notte, pianificano di ucciderla. Sono talmente ubriachi che lei all'alba riesce a fuggire, scappa sulla Prenestina, si butta sul sedile posteriore di un'auto, per fortuna il guidatore è freddo tanto quanto lei e la porta in salvo.
campo rom di via prenestina
Sarebbe stata la storia monopolizzatrice di giornali e telegiornali, ma la storia di Besjana non se l'è filata nessuno perché Besjana Kosturi, pur essendo in Italia da 27 anni (ovvero da pochi mesi dopo la sua nascita) e parlando un italiano più corretto del 90% degli abitanti romani del suo quartiere, è di origini albanesi. E allora si può fare finta di niente. E allora viene meno anche la strumentalizzazione dei partiti della peggiore destra perché cade il concetto che "prima i romani".
Il padre, Vladimir, un professore, ha scritto il volantino che vedete qui sopra. Impressionante. Qui sotto, nel video, la loro lezione di vita. Vladimir Kosturi chiede giustamente: "c'è un campo abusivo di un ettaro, siamo sicuri che dentro non ci siano dei cadaveri?". Una domanda che Repubblica, Corriere della Sera, Stampa e quant'altri hanno deciso che non era corretto porsi.
il caso di besjana kosturi