1. RAVENNA, VIOLENTATA PER VENDETTA DOPO UNA DENUNCIA PER STUPRO: AVVIATA INDAGINE
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Una giovane, residente nel Ravennate, sarebbe stata stuprata "per vendetta" da uno zio e da due sconosciuti. I tre avrebbero commesso la violenza per costringere la ragazza a ritirare una precedente denuncia presentata nei confronti di un altro zio, che avrebbe violentato lei e la sorella quando avevano 13 e 11 anni.
Lo stupro di gruppo, secondo quanto delineato dall'accusa, risalirebbe al 3 febbraio 2021. A convincere la giovane a fare denuncia è stato il fidanzato alla luce del suo comportamento strano. Due giorni dopo era scattato un decreto di fermo per lo zio, trovato in un comune del Veneto. Il Gip competente non aveva però convalidato il provvedimento alla luce dell'alibi fornito dall'accusato il quale al momento dei fatti, si trovava nello studio del suo legale. Ed è proprio per chiarire orari e circostanze precise che il pm aveva poi chiesto l'incidente probatorio.
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La ragazza era già stata sentita, quella volta assieme alla sorella, a settembre in Tribunale a Ravenna sempre in un contesto protetto per gli abusi che le due avrebbero subito dall'altro zio: fatti che l'avrebbero spinta nel 2019 a tentare il suicidio ingerendo farmaci. Su questo fronte, è stato aperto un fascicolo per violenza sessuale e istigazione al suicidio.
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2. 'STUPRO PER VENDETTA', NUOVI ELEMENTI SUGLI ORARI
L'INDAGINE A RAVENNA PER VIOLENZA SESSUALE DI GRUPPO
Da Ansa
Il nuovo indirizzo della giovane, riportato nella notifica dell'atto di chiusura un'altra indagine, figurava nel fascicolo che i due zii della vittima avevano potuto vedere dal loro avvocato proprio il giorno del contestato stupro di gruppo organizzato, per l'accusa, a scopo ritorsivo perché la ragazza aveva presentato denuncia su precedenti abusi domestici.
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Un elemento - come riportato dalla stampa locale - che, analizzato in chiave accusatoria, fornisce ulteriori spunti su quanto riferito dalla ragazza che martedì pomeriggio in incidente probatorio davanti al Gip Janos Barlotti, del Tribunale di Ravenna, ha fornito chiarimenti nell'ambito del fascicolo aperto dal Pm Angela Scorza per violenza sessuale di gruppo a carico di due zii (uno presunto esecutore materiale e l'altro mandante del raid punitivo) e di altre due persone al momento ignote.
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La ragazza - tutelata dall'avvocato Simone Balzani - ha ricollocato il suo ricordo oltre le 16 del 3 febbraio scorso: i due indagati avrebbe fatto visita al loro legale in una città del nord prima delle 14. Uno dei due è accusato pure di abusi sulla giovane e la sorella da quando avevano 11 e 13 anni: episodi che l'avrebbero spinta nel 2019 a ingerire farmaci.
Su questa vicenda, il Pm Cristina D'Aniello aveva aperto un fascicolo per violenza sessuale e istigazione al suicidio approdato a fine gennaio 2021 a notifica dell'avviso di chiusura indagine. Non è chiaro perché il conseguente avviso fosse stato notificato pure alle parti offese. Ma, quando le forze dell'ordine delegate avevano riscontrato che la giovane da circa un mese non abitava al vecchio indirizzo, si erano rivolte al nuovo, di conseguenza allegando agli atti la successiva avvenuta notifica.
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Il pomeriggio del 3 si era verificato il lamentato stupro di gruppo da parte di uno zio e due sconosciuti: il conseguente fermo non era però stato convalidato dal Gip competente in quanto ritenuto sovrapposto per orari alla visita dall'avvocato. I nuovi elementi emersi ora, potrebbero tuttavia allargare gli scenari configurabili.
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