1 – QUEGLI INCONTRI DA EINAUDI A BERLUSCONI
Estratto dall'articolo di Filippo Ceccarelli per “la Repubblica”
Elisabetta II con Giorgio Napolitano
Fra le molte e svariate virtù ascrivibili a Elisabetta II d'Inghilterra c'era anche quella di nobilitare i politici italiani con cui per oltre 60 anni è entrata in contatto. Messa così forse è un po' brusca, ma è difficile che al suo fianco sfigurassero governanti che in molte occasioni risultavano vanitosi, grossolani, ciarlieri, cinici e invadenti, categorie umane di cui la Repubblica non ha mai difettato. [...]
Nel tempo è accaduto con Gronchi, Leone, Rumor, Andreotti, Cossiga, Scalfaro, Ciampi e giù a scendere, quindi pure con Fini e signora Daniela, giunti a Buckingham Palace su una meravigliosa carrozza e scortati da guardie reali a cavallo. Idem con un certo numero di pontefici con i quali però il rapporto appariva, se non paritario, comunque improntato ad antica dignità e, trattandosi in entrambi i casi di capi religiosi, reciproca "colleganza".
la regina elisabetta con carlo azeglio ciampi
Cinque volte Sua Maestà è venuta in Italia (la prima, non ancora regina, soggiornò al Quirinale di Einaudi); e sempre tutto qui è filato liscio. Meno nel Regno Unito dove, come si legge nei diari di Antonio Maccanico, una volta Pertini provò a fare un po' lo spiritoso ed Elisabetta non gradì. Nulla comunque rispetto all'indimenticabile scena che nell'aprile del 2009 vide protagonista Berlusconi durante la foto di gruppo al termine di un summit con altri governanti, fra cui il nuovo presidente americano.
la regina elisabetta con lamberto dini
Così, mentre ognuno in silenzio andava dislocandosi secondo un certo ordine, il presidente italiano pensò bene di farsi notare invocando a gran voce: «Mister Obaaaaamaaa!». Seguì quello che mai come in questo caso si oserebbe qualificare un attimo metafisico; dopo di che, da un punto indistinto del grande salone fu possibile ascoltare, come in lontananza, la voce di un'anziana signora che senza rivolgersi ad alcuno in particolare risuonò: «Ma perché deve urlare in questo modo?». A riprova che il segreto del contegno sta nella propria, meglio se silenziosa immutabilità.
2 – LA REGINA CHE AMAVA L'ITALIA (MA NON GLI SPAGHETTI)
Barbara Tebaldi per www.agi.it
Elisabetta II con Sergio Mattarella
Il venticinquesimo compleanno festeggiato a Roma, i parenti a Fiesole, una golosissima torta fatta volare direttamente dalla capitale a Buckingham Palace ogni anno: sono molti e intimi i ricordi che la Regina Elisabetta II aveva con l'Italia.
Cinque i viaggi ufficiali, uno quando era ancora principessa, quattro da regina, e ognuno durato più dei giorni protocollari previsti dal cerimoniale per potersi godere le bellezze, la cultura e anche la cucina (tranne gli spaghetti) di un Paese molto amato anche dal marito Filippo.
LA REGINA ELISABETTA CON FRANCESCO RUTELLI
Come dimostrano gli altrettanti viaggi privati oltre circa settant'anni. I numeri sono ovviamente da record: Elisabetta di Windsor ha incontrato cinque presidenti della Repubblica e cinque Papi nelle sue visite a Roma, molti presidenti e pontefici li ha invece ricevuti a Londra.
Nulla è mai trapelato dai colloqui, la Regina non si occupa ufficialmente di politica, il presidente ha un ruolo istituzionale, ma nei decenni il legame tra i capi di Stato di Italia e Gran Bretagna sono sempre stati di massimo rispetto, di cordialità e a volte anche di una mai smentita concordanza di vedute sui temi di lungo periodo.
Elisabetta II con Giuliano Amato
Il primo viaggio in Italia risale ai suoi anni da giovane principessa, innamorata del marito Filippo, con cui festeggiò a villa Adriana a Tivoli il 25esimo compleanno. La parte ufficiale della visita, più di una settimana nell'aprile 1951, comprese l'incontro al Quirinale con l'allora presidente della Repubblica Luigi Einaudi in un pranzo (il cerimoniale del Palazzo parla di 'colazione intima', cioè non ufficiale né di Stato) con il presidente del Consiglio Alcide De Gasperi.
Fu l'occasione anche per essere ricevuta da Papa Pio XII in udienza privata. Risiedette a villa Wolkonsky, residenza dell'ambasciatore inglese a Roma. Con Francesca De Gasperi visitò un orfanatrofio nella periferia romana, poi alcuni dei luoghi più famosi di Roma mentre il principe Filippo partecipò a un torneo di polo.
GINA LOLLOBRIGIDA REGINA ELISABETTA
La coppia fu ospitata dalla principessa Isabelle a un ricevimento in loro onore nei saloni affrescati di palazzo Colonna, poi andò a Firenze, a villa Sparta sulle coline di Fiesole, in vista a parenti titolati e quando la principessa tornò a Londra, il marito rimase ancora alcuni giorni in Italia per proseguire la visita privata.
Le città più amate
Tra le mete predilette delle visite private le città di Napoli, Firenze, Torino, le campagne di Barumini, in Sardegna, per visitare il nuraghe di Su Nuraxi, ma anche l'isola di Vulcano nelle Eolie, Palermo, con tanto di cena a palazzo Gangi, set del 'Gattopardò. Sempre ospitati da parenti e amici di antico lignaggio.
Elisabetta con Carlo Azeglio Ciampi
Apprezzatissima la cucina italiana, tanto che ogni anno si narra che il millefoglie di una famosissima pasticceria romana prenda il volo per giungere sulla tavola di Buckingham Palace, e del Brunello di Montalcino, amato dalla coppia che lo volle nel menù di nozze. Ma un divieto assoluto che un po' offusca questa passione: la regina non mangiava spaghetti, il protocollo non lo prevedeva.
Le visite ufficiali, una volta indossata la corona, furono dunque quattro, sempre accompagnata dal marito Filippo. Il 3 maggio 1961 Elisabetta giunse a Roma, accolta dal Presidente Giuseppe Gronchi e dalla moglie Carla. Per l'occasione Gronchi ordinò alla Lancia la fornitura di quattro auto Flaminia 335, l'auto che ancora oggi accompagna i presidenti neo-eletti al Quirinale e su cui Elisabetta attraversò Roma accompagnata dall'allora ministro della Difesa Giulio Andreotti.
regina elisabetta berlusconi
Per la coppia reale il Capo dello Stato offrì un ricevimento nel salone delle Feste, con signore in lungo e la regina in abito bianco tempestato di cristalli e corona. Un altro ballo passò alla storia, quello offertole dalla principessa Isabelle nei saloni affrescati di palazzo Colonna. La visita proseguì con le tappe ai Musei capitolini e palazzo Barberini, poi un salto all'ippodromo delle Capannelle a confermare la passione per le corse dei cavalli.
Il 5 maggio Elisabetta II fu ricevuta da papa Giovanni XXIII, impegnato nella preparazione del Concilio Vaticano II, che le chiese i nomi di battesimo dei figli. Poi a Venezia il 6 maggio, con tanto di visita a San Marco e gita in barca fino all'isola di Torcello: infine di nuovo a Firenze per un incontro privato con Elena di Romania e Irene di Grecia.
regina Elisabetta a Milano
Diciannove anni dopo, il 14 ottobre 1980, Elisabetta II fu ricevuta dal Presidente Sandro Pertini, che offrì una cena ufficiale ai reali nel salone delle Feste. Ma la sala che la regina ama di più è quella del Torrino, da cui si gode una delle viste più belle di Roma e nella quale i presidenti ospitano i pranzi informali. Un'altra sala del Quirinale cui Elisabetta è particolarmente affezionata è quella di Druso, accanto al salotto del Capo dello Stato.
Anche durante quella visita la regina fu ricevuta dal papa, allora Giovanni Paolo II, che reincontrò nel viaggio successivo. Al termine della permanenza romana, Elisabetta e il marito raggiunsero Palermo, a bordo dello yacht Britannia. La regina andò prima al Duomo di Monreale e poi alla Cappella Palatina, con tanto di saluto al popolo dal balcone del Palazzo dei Normanni.
regina elisabetta a roma
E a Palermo la regina tornò in visita privata, per una una sosta lungo un viaggio ufficiale verso Malta. Era il 1992, Palermo era sconvolta dall'attentato di mafia che aveva sventrato l'autostrada a Capaci, uccidendo Giovanni Falcone, la moglie e tre agenti di scorta. Elisabetta e Filippo atterrarono a Punta Raisi e il corteo si fermò in autostrada, i reali scesero dall'auto, Elisabetta attonita fu sentita mormorare: "incredible". Poi con il marito si fermò per una preghiera davanti alla corona di fiori che pochi giorni prima era stata deposta dall'allora presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro.
Nella sua terza visita la regina soggiornò al Quirinale. Era l'ottobre del 2000 e Carlo Azeglio Ciampi, con la moglie Carla, la accolse a palazzo ospitando lei e il marito mentre il seguito soggiornava in un hotel vicino. Con Ciampi, la regina, oltre al solito pranzo ufficiale, assistette al concorso ippico di piazza di Siena. Poi partecipò a una colazione offerta dall'allora presidente del Consiglio, Giuliano Amato, a Villa Madama, con stilisti e ministri.
regina elisabetta roma
La coppia reale volò poi a Milano ricevuta dal sindaco Gabriele Albertini: in suo onore si svolse un concerto alla Scala, diretto da Riccardo Muti, con cui la regina si intrattenne in un lungo colloquio. Piccola curiosità: ad accompagnarla per il governo fu designato Enrico Letta, giovanissimo ministro dell'Industria.
Due gli incontri con Giorgio Napolitano: la prima volta presidente e Regina si incontrarono il 13 ottobre 2006 a Londra e la seconda il 3 aprile 2014 a Roma. Giorgio Napolitano e la moglie Clio accolsero la coppia quasi alla fine del secondo settennato del Presidente, con cui i rapporti furono sempre molto cordiali.
L'anno successivo la regina riceverà a Buckingham Palace Sergio Mattarella, appena eletto. Erano i mesi prima della Brexit e molto probabilmente il referendum fu uno dei temi caldi del confronto. Il Presidente lanciò un appello contro il distacco del Regno Unito. Nessun commento dalla Regina, ma la 'lettura' politica del suo cappello con i colori europei, azzurro e giallo, è ormai storia.
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