Ettore Livini per "la Repubblica"
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(…) La pandemia ha riscritto la gerarchia dei congiunti regalando agli animali di compagnia (che non contagiano come figli e nipoti) un gran balzo in classifica. E la Cani & gatti Spa - l'economia che ruota attorno alle nostre bestie di casa - si prepara a mandare in archivio un 2020 da incorniciare: le vendite Usa di croccantini, lettiere per felini e gadget vari per quattrozampe cresceranno quest' anno del 10%, dieci volte di più della spesa alimentare per esseri umani. Gli italiani - malgrado il Pil a picco e la crisi- hanno pagato nei primi 10 mesi dell'anno ben 1,2 miliardi per far felici i propri animali, un record.
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Garantendo loro scorte adeguate di beni di prima necessità, le vendite di cibo sono cresciute del 3%, ma viziandoli pure con sfizi da "apericena" come snack e bevande (+18,3%), oppure spendendo di più in prodotti per la loro salute (+18,5%) e pensando un po' - era ora - anche al loro look, con un'impennata del 22,3% degli investimenti per l'abbigliamento di Fido. La ragione di queste spese in apparenza folli è semplice: l'amore non ha prezzo. E in tutto il mondo - specie nei periodi più duri del lockdown - cani e gatti hanno recitato un ruolo insostituibile, premiato dai loro padroni con un trattamento da re.
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Ben 3,5 milioni di italiani - calcola il rapporto - hanno acquistato un animale appena è finito il lockdown. E altri 4,3 milioni pensano di farlo nei prossimi mesi. Negli Usa le adozioni nei canili e nei gatti sono aumentate del 50%.
(…) Negli Usa il boom dell'economia bestiale viaggia a cifre e dimensioni ancora superiori. Arrivando, come spesso capita oltreoceano, all'esagerazione. Le vendite di pannolini per cani - un'attenzione di cui forse i diretti interessati non sentivano proprio il bisogno - sono cresciute di oltre il 200%. Il rito della passeggiata, reiterato all'infinito per esigenze umane durante il lockdown, ha portato a un aumento del tutto inatteso del 14% delle vendite di guinzagli.
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E l'impennata delle adozioni e dell'acquisto di cuccioli ha fatto la fortuna dei veterinari che quest' estate hanno registrato un incremento del 21% delle visite per vaccini. La Nielsen ha calcolato che nei sei mesi tra l'inizio della bufera del coronavirus e fine agosto il mercato dei giocattoli per quattrozampe è cresciuto del 23% a 243 milioni di dollari, con i prodotti più richiesti finiti assieme a lievito, guanti di lattice ed alcol nelle liste degli "introvabili", alla voce capricci per una perfetta vita da cani.
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