PIERCAMILLO DAVIGO
Nessun complotto maturato all'interno della Procura di Milano ma semplicemente il tentativo da parte dell'ex consigliere del Consiglio superiore della magistratura Piercamillo Davigo «di porre rimedio a una grave situazione» di «inerzia» che gli era stata denunciata dal pm di Milano Paolo Storari e che riguardava il freno posto dai vertici del suo ufficio alle iscrizioni nel registro degli indagati dopo le rivelazioni messe a verbale da Piero Amara sull’esistenza di una presunta loggia chiamata Ungheria.
È quanto si legge nell’atto di appello con cui Davigo, assistito dai legali Francesco Borasi e Davide Steccanella, chiede di cancellare la condanna a un anno e tre mesi, con pena sospesa e la non menzione, inflitta dal Tribunale di Brescia al termine del processo per rivelazione del segreto d'ufficio. Il ricorso aggiunge che il presunto «danno all’indagine è inesistente».
piercamillo davigo in tribunale a brescia per il caso amara 1 PIERCAMILLO DAVIGO IN VERSIONE JAVERT DEI MISERABILI