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    1. UNA SFURIATA DIELLA CANCELLIERI SPINGE I VERTICI DEL DAP SULL’ORLO DELLE DIMISSIONI 2. “NON FATE NULLA PER I DETENUTI!”, L’ACCUSA DI NONNA PINA AI VERTICI DEL DIPARTIMENTO DELL’AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA (DAP) E TAMBURINO, CASCINI E PAGANO (LE STESSE PERSONE CHE HA INVESTITO DELL’INTERVENTO “UMANITARIO” PER GIULIA LIGRESTI) HANNO QUASI OFFERTO “IN DIRETTA” LE PROPRIE DIMISSIONI AL MINISTRO CANCELLIERI 3. IL MINISTRO DEI LIGRESTOS A SUA VOLTA SI È PRESA IL FINE SETTIMANA PER VALUTARE SE ACCELERARE SULLA NOMINA DEL SUO CONSIGLIERE MAURO PALMA ALLA GUIDA DEL DAP 4. IN OGNI CASO, SE NON CI SARÀ UN CHIARIMENTO PUÒ DAVVERO SUCCEDERE DI TUTTO


     
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    Francesco Bonazzi per Dagospia

    cancellieri by carlicancellieri by carli

    Una sfuriata in piena regola, al termine della quale i vertici del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria hanno quasi offerto "in diretta" le proprie dimissioni al ministro Cancellieri. Che a sua volta si è presa il fine settimana per valutare se accelerare sulla nomina del suo consigliere Mauro Palma alla guida del Dap.

    VIGNETTA VAURO DAL FATTO - CANCELLIERI APPESA AL FILOVIGNETTA VAURO DAL FATTO - CANCELLIERI APPESA AL FILO

    Giovedì pomeriggio, al piano nobile del ministero di via Arenula, Anna Maria Cancellieri ha convocato Giovanni Tamburino, capo del Dap, e i suoi due vice, Luigi Pagano e Francesco Cascini. Ha voluto sapere che progressi sono stati fatti sulla lotta al sovraffollamento delle carceri e dopo aver ricevuto qualche rassicurazione - un po' generica - dal consigliere Tamburino, ha letteralmente investito i suoi tre alti dirigenti accusandoli, in sostanza, di gestire solo la macchina amministrativa e di non pensare sufficientemente ai carcerati. "Non fate nulla per i detenuti!" è sbottata la Guardasigilli. L'incontro, tesissimo, è durato quasi due ore.

    NAPOLITANO E CANCELLIERINAPOLITANO E CANCELLIERI

    Il terzetto, composto da due magistrati (Tamburino e Cascini) e dall'ex direttore di San Vittore (Pagano), ha compreso che l'unico modo per uscire con dignità da una simile lavata di capo era mettere a disposizione i propri incarichi. L'hanno fatto capire subito al ministro e la mattina dopo si sono messi a scrivere una lettera di autodifesa "piuttosto articolata" che comprende anche l'offerta delle dimissioni.

    Solo che qui c'è un piccolo giallo: secondo alcune fonti del ministero la missiva sarebbe già partita, mentre altre fonti sostengono che sia solo "pronta" per essere consegnata personalmente a Cancellieri. All'inizio della prossima settimana, in ogni caso, se non ci sarà un chiarimento può davvero succedere di tutto. I vertici del Dap potrebbero farsi da parte, oppure potrebbe essere la stessa Cancellieri ad avviare il ricambio.

    VIGNETTA VAURO PER IL FATTO - SOMMERSI E SALVATI - SARDEGNA E CANCELLIERIVIGNETTA VAURO PER IL FATTO - SOMMERSI E SALVATI - SARDEGNA E CANCELLIERI

    Al ministro, già di suo candidata a perdere la poltrona in caso di rimpasto, spetta comunque una decisione non facile. Al posto di Tamburino vorrebbe mettere "il Matematico", come è chiamato al ministero il professor Mauro Palma, primo presidente dell'associazione "Antigone" e attualmente alla guida della commissione ministeriale contro il sovraffollamento.

    Giovanni TamburinoGiovanni Tamburino

    Palma è un super-benemerito delle battaglie contro il sovraffollamento delle carceri italiane che hanno provocato il deciso intervento dell'Unione europea e di quell'ultimatum che, ironia della sorte, è proprio ciò che allarma tantissimo la Cancellieri. Insomma, da un freddo punto di vista burocratico Palma sarebbe la causa e la soluzione del problema con Bruxelles, anche se le galere non le ha certo riempite lui, ma le continue "migliorie" al codice Rocco e la barbarie della custodia cautelare.

    FRANCESCO CASCINIFRANCESCO CASCINI LUIGI PAGANOLUIGI PAGANO

    Tamburino tuttavia è ancora molto appoggiato dal Quirinale e lo stesso vale per Cascini, fratello di un altro magistrato della procura di Roma. In più, sempre nelle valutazioni della ministra, alla fine non potrà non pesare il debito di riconoscenza nei confronti di Pagano e Cascini, che furono da lei incaricati di risolvere "il caso umanitario" di Giulia Ligresti.

     

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