Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per “La Repubblica"
DOVE E MORTO EDOARDO GIOVANBATTISTA AUSTONI
Le birre comprate al minimarket sotto casa, una palazzina vecchia e dimessa incastrata in una corte di periferia, tra la stazione Certosa e i casermoni di Quarto Oggiaro. Prima di arrivare al portone, Edoardo Giovanbattista Austoni inciampa, una bottiglia si spacca e il coccio lo ferisce alla gamba destra, gli lacera una varice che lascia sul vialetto una larga chiazza di sangue.
L’emorragia non si arresta mentre l’uomo si trascina su, dove lo attende la fidanzata, che lo vede avanzare barcollando. Austoni ha i vestiti sporchi di terra, la chiazza rossastra si allarga, chiede aiuto senza accennare a una lite o una rapina. Quando arriva l’ambulanza — sono le 22 di sabato — la situazione è già disperata, l’uomo muore pochi minuti dopo senza riprendere conoscenza, a 52 anni appena, lontanissimo dai fasti suggeriti dai suoi natali: di qua la dinastia di urologi e andrologi di papà Edoardo e nonno Benedetto, di là il casato del conte Titta Gilberti (proprietario delle funivie di Courmayeur) proseguito nel jet set dalla madre designer “Giugi”.
POLIZIA SCIENTIFICA
Tutto quel sangue presente nel bilocale rende inevitabile l’arrivo degli specialisti della Squadra mobile, sezione Omicidi, e le tute bianche della Scientifica. Il medico legale certifica due ferite — l’altra è un taglio al sopracciglio compatibile con la caduta — e le telecamere di zona non restituiscono scene di colluttazione in quel percorso di cento metri scarsi dal cancello al minimarket.
Tutto chiaro? Non ancora. Il pm Enrico Pavone apre un fascicolo per omicidio volontario a carico di ignoti e fissa l’autopsia per domani mattina, gli investigatori lavorano per una notte e un giorno a raccogliere reperti e testimonianze, possibili moventi e indizi d’ archivio. [...]
POLIZIA SCIENTIFICA
E non era certo il denaro del 52enne, che era finito a campare di sussidi e delle entrate versate alla donna dagli anziani che curava, a poter attirare le brame di un possibile predone. Ogni elemento, al momento, punta in direzione del fatale incidente. Eppure. Lo scrupolo del magistrato e del dirigente della Mobile, Alfonso Iadevaia, non è di facciata.
Pesa anche la storia familiare della vittima, i legami familiari recisi con la madre, la distanza ormai siderale con i suoi lussuosi appartamenti in centro o con la Ibiza dove vive il fratello Benedetto, o ancora con i quattro figli che il papà Edoardo aveva avuto dai suoi successivi due matrimoni.
POLIZIA SCIENTIFICA IN AZIONE A MILANO
Proprio l’urologo, una sera di 18 anni fa, era entrato nelle cronache dalla parte sbagliata: centrato da cinque colpi di pistola mentre era al volante della sua Porsche Carrera, ferito da un sicario in scooter mai identificato. La vendetta di un paziente — si ipotizzò allora — deluso da una delle costose operazioni all’apparato genitale per cui Edoardo Austoni era diventato celebre e richiestissimo. [...]