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    “TI CONOSCONO TUTTI PERCHÉ VAI A FARE LA TROIA NEI FESTINI IN CENTRO” - IL CALVARIO DI UNA STUDENTESSA DI UN LICEO ALBERGHIERO DI FIRENZE, VITTIMA DI CYBERBULLISMO DOPO CHE UN RAGAZZO LE HA FILMATO LE PARTI INTIME E HA DIFFUSO IL VIDEO SU WHATSAPP – SULLA GIOVANE SONO PIOVUTE DECINE DI OFFESE MENTRE IL GIOVANE CHE HA DIFFUSO IL VIDEO È STATO DENUNCIATO ALLA PRESIDE CHE L’HA SPEDITO ALLA CARITAS PER UNA SETTIMANA DI SERVIZI SOCIALI. MA IL VIDEO CONTINUA A GIRARE NELLE CHAT E…


     
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    Antonio Passanese per www.corriere.it

     

    Ha 17 anni Lara (nome di fantasia), frequenta l’Istituto Alberghiero Saffi, ha il suo gruppo di amici, è piena di interessi e, come i ragazzi della sua età, è anche molto attiva sui social. «È una ragazza come tante altre — così la descrivono i genitori — tranquilla, senza problemi. Ma da martedì tutto è cambiato, lei sta male, noi non riusciamo a farcene una ragione».

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    Martedì scorso, primo giorno di autogestione per il Saffi, Lara, insieme a un’amica, prova a improvvisare un balletto in classe. Quello che non immagina però è che un compagno, alle sue spalle, la sta filmando. Anzi, per essere precisi, sta filmando solo le parti intime. Quel video dal contenuto equivoco, a cui seguono commenti sopra le righe a sfondo sessuale, gira nelle chat di almeno quattro licei fiorentini. 

     

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    Tanto che la diciassettenne viene avvisata da un suo amico del Michelangiolo. Lara, quindi, ne parla subito con la preside Francesca Lascialfari che, insieme al Consiglio di Classe, decide, come punizione, di spedire l’autore di quel filmato alla Caritas per una settimana di servizi sociali. 

     

    Ma nel pomeriggio la notizia si diffonde, e sulla giovane piovono decine e decine di offese su vari gruppi WhatsApp: «Se non vuoi avere questi problemi non ti vesti in quel modo»; «Vieni con una coperta la prossima volta», insiste un altro ragazzo; «Ti conoscono tutti perché vai a fare la t… nei festini in centro»; e ancora: «La mi mamma dice che quella è una rifinita». 

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    E poi: «ridicola», «sudicia», «putt…». Fino a: «Ci sono 10 milioni di donne maltrattate e ora una zingara viene a rompere il c...o per un video». Il caso di cyberbullismo è esploso ieri, a una settimana di distanza, dopo che i genitori della minorenne hanno deciso di presentare due denunce ai carabinieri della Stazione Uffizi (ma nei giorni scorsi si erano già rivolti a un avvocato): la prima per la divulgazione di quelle immagini e la seconda per ingiurie, diffamazione e minacce. 

     

    Con molta probabilità alla base di tutto c’è un gioco «hot» finito sui cellulari di almeno un centinaio di ragazzi che frequentano scuole diverse, e che a loro volta hanno inoltrato quelle immagini a tanti altri amici. La vittima di questo episodio di cyberbullismo ora dice di sentirsi «sconvolta e umiliata», ma la vicenda ha creato un forte choc in tutto l’Istituto Alberghiero.

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    Lo si evince dalla lettera che il professore che coordina il consiglio di classe ha inviato ai genitori: «Immagino — scrive — che i vostri figli vi abbiano raccontato quello che è successo nel primo giorno di autogestione. Vorrei però informarvi di un fatto altrettanto grave. Alcuni studenti hanno scritto, in una chat alla quale partecipano solo i maschi, offese, insulti sessisti ed etnici, bestemmie e molto altro ancora. 

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    Vi garantisco — incalza il docente — che i testi, avendoli letti tutti, sono di una violenza e di una volgarità pesanti e superano ogni limite e comprensione. Sono attacchi terribili che ledono la dignità e il rispetto della persona e feriscono l’anima. La scuola si sta interrogando sulla migliore strategia d’intervento per favorire la ricostruzione di relazioni basate sul rispetto». 

     

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    Infine, il professore chiede a tutti i babbi e le mamme a cui è indirizzata la missiva di parlare con i propri figli: «Chiedete loro di aprirsi, di mostrare i loro sentimenti e le loro emozioni. Vigilate sulle loro azioni e fatevi mostrare le chat in questione».

     

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    La famiglia della diciassettenne, che confida in una esemplare punizione anche per coloro che hanno partecipato alla discussione lasciandosi andare a commenti pesanti e offensivi, sta valutando se far intraprendere alla ragazza un percorso di psicoterapia. «Quello che ci dà più dispiacere — raccontano i genitori di Lara — è che è stata tradita da un amico, da un ragazzo che frequenta la sua stessa comitiva. Da babbo e da mamma stiamo cercando di capire come stia nostra figlia, cosa le passi per la testa. Alterna momenti di depressione a momenti di rabbia. Siamo distrutti». Il giovanissimo autore del video, quando ha capito che la bomba stava per deflagrare, ha anche inviato un messaggio di scuse a Lara.

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