Vincenzo D'Angelo per gazzetta.it
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Aveva talmente tanta voglia di tagliare col passato e riprendersi l'Inter, che ci ha messo ottantadue secondi per trovare il primo gol della sua nuova avventura nerazzurra. Ma senza il guizzo in mischia di Dumfries all'ultimo secondo, sarebbe stato un ritorno amarissimo per Romelu Lukaku in Italia.
Perché dopo il gol in avvio, il belga si è visto troppo poco e ha mancato in due occasioni anche la possibilità di evitare al popolo nerazzurro una gara da batticuore già alla prima giornata. Ma l'Inter è così, pazza per Dna. E vittorie come queste, contro un Lecce straordinariamente combattivo e volenteroso, possono valere tanto a fine stagione. Il 2-1 del Via del Mare regala un Ferragosto con il sorriso, ma per Inzaghi c'è ancora tanto da lavorare per ritrovare la sua Inter dominante.
DIMARCO DA APRISCATOLE— Come già annunciato alla vigilia, Inzaghi ritrova Brozovic e lancia Gosens alla prima da titolare in nerazzurro, ma a sorpresa preferisce Dimarco a Bastoni nel tridente difensivo e Darmian a Dumfries in fascia destra. E la presenza di Dimarco è subito decisiva: al primo affondo, cross sul secondo palo per Darmian, che preferisce l'assist alla conclusione. E Lukaku deve solo spingere a porta vuota il vantaggio nerazzurro.
L'avvio veemente sembra il preludio a un tiro al bersaglio, ma in realtà – pur dominando e controllando a piacere il possesso – l'Inter fa fatica a sfondare negli ultimi venti metri (all'intervallo appena due tiri in porta), nonostante il Lecce fatichi ad opporre resistenza.
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Dopo la mezzora la gara si infiamma per alcune brutte entrate: prima Baschirotto entra durissimo su Lautaro, beccandosi un giallo che sa di arancione, poi è Lautaro a cercare la vendetta personale intervenendo su Gonzalez, ma qui l'arbitro Prontera lascia correre e il Via del Mare diventa una corrida. La carica del pubblico arriva forte al Lecce, che al 39' sfiora il pari con una bella incursione di Strefezza, che però non riesce ad angolare e centra Handanovic.
IL GRAFFIO DI CEESAY— L'avvio di ripresa è da incubo per l'Inter, che alla prima ripartenza viene bucata dal Lecce. Di Francesco e Ceesay (3') con un doppio scambio in velocità tagliano fuori la difesa nerazzurra, col gambiano che trova il diagonale vincente e fa esplodere il Via del Mare. Il Lecce prende fiducia e l'Inter all'improvviso sembra si smarrisce. Strefezza (7') prova il gol capolavoro con un destro a giro, ma la mira non è precisa, la reazione Inter è tutta in una conclusione debole di Barella. Inzaghi cerca la scossa dalla panchina: fuori un impalpabile Gosens e Brozo, dentro Bastoni (con Dimarco alzato a esterno) e Mkhitaryan, con Calha che scala in regia. Ma è ancora il Lecce a sfiorare il vantaggio con una punizione velenosa di Bistrovic, su cui Handa esalta i suoi riflessi. Poi tocca al collega giallorosso Falcone (16') respingere d'istinto un sinistro al volo di Dimarco.
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ARREMBAGGIO — Inzaghi aumenta il peso dell'attacco al 23': fuori Darmian e Calha, dentro Dumfries e Dzeko, per un inedito tridente fatto da tutti centravanti, con Lautaro leggermente più basso a fare da raccordo. E il colpo vincente per poco non lo trova subito Dumfries su cross del solito Dimarco, ma lo stacco dell'olandese finisce sul palo. Poi è Lautaro (26') a non trovare la porta di testa da pochi passi. I cambi hanno rimodificato l'inerzia del match: il Lecce è stanco, l'Inter spinge sugli esterni e manda dentro palle velenose in ogni affondo.
Eppure, è ancora Handanovic alla mezzora a salvare l'Inter, mettendo in angolo un missile del neoentrato Banda. Falcone salva ancora su De Vrij e poi viene caricato da Lukaku: gol irregolare. Il duello Rom-Falcone si ripete pochi minuti dopo e vede ancora il numero uno giallorosso vincitore, con miracolo su colpo ravvicinato. Inzaghi tenta il tutto per tutto al 40': Correa per Skriniar e chiusura con quattro punte. E alla fine la vittoria arriva nel modo più rocambolesco, con un tocco di Dumfries di pancia in mischia e all'ultimo assalto del recupero, al 95'. Una vittoria pazza, degna della pazza Inter.
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