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    ITALIANER? NEIN! – LA GERMANIA SCHIFA L’IPOTETICA OFFERTA DI UNICREDIT SU COMMERZ E TIRA DRITTO SULLA FUSIONE CON DEUTSCHE BANK – DA BERLINO TEMONO CHE SE MUSTIER SI PAPPASSE LA BANCA LA RIEMPIREBBE DI TITOLI DI STATO ITALIANI – E INTANTO SPENDONO 3 MILIARDI E MEZZO PUBBLICI PER SALVARE L’ENNESIMA LANDESBANK, LA “NORDLB”, ALLA FACCIA DEL “BAIL-IN”


     
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    UNICREDIT VUOLE FARE IL TERZO INCOMODO – SECONDO IL “FINANCIAL TIMES” MUSTIER È PRONTO A FARE UN’OFFERTA PER COMMERZBANK SE DOVESSE FALLIRE LA FUSIONE CON DEUTSCHE BANK – DA MILANO NESSUN COMMENTO, MA L’IDEA È QUELLA DI ACCUMULARE AZIONI DELLA BANCA TEDESCA PER POI FONDERLA CON LA CONTROLLATA HYPOVEREINSBANK – IL PIANO DEL GOVERNO DI BERLINO, CHE HA IL 15% DI COMMERZ, STA AVENDO PIÙ PROBLEMI DEL PREVISTO, PER I RISVOLTI POLITICI (LEGGI BAIL-IN) E OCCUPAZIONALI (CI SAREBBERO 30MILA ESUBERI)

     

    https://www.dagospia.com/rubrica-4/business/unicredit-vuole-fare-terzo-incomodo-ndash-secondo-ldquo-financial-200105.htm

     

     

    Commerz, Berlino fredda su Unicredit

    Tonia Mastrobuoni per ''la Repubblica''

     

     

    unicredit unicredit

    Chi conosce bene il dossier avverte che già i prossimi tre giorni potrebbero essere cruciali, per il proseguo della vicenda Deutsche Bank- Commerzbank. Ma giura anche che la presunta alternativa alla fusione del decennio, cioè l' ipotesi che Unicredit possa mangiarsi Commerz, al momento non esista.

     

    L' operazione presupporrebbe il via libera del governo, che detiene il 15% da dieci anni, quando fu costretto a salvare il secondo maggiore istituto tedesco per proteggerlo dallo tsunami scatenato sui mercati finanziari dal fallimento di Lehman Brothers. Ma Berlino guarda con scetticismo a Roma, teme che un' eventuale assorbimento di Commerz da parte di Unicredit possa portare guai.

     

    JEAN PIERRE MUSTIER JEAN PIERRE MUSTIER

    Il ragionamento che fanno fonti governative è che il nuovo istituto potrebbe essere costretto a riempirsi la pancia di titoli di Stato italiani. Contaminando un sistema creditizio, quello tedesco, che si sta palesemente rinazionalizzando e dove regna un diffuso scetticismo verso l' Italia, alimentato anche da una retorica fuorviante.

     

    Ma cruciale se si vogliono capire le ragioni di un eventuale " nein" da Berlino. Nel dibattito pubblico tedesco, per dire, domina lo spauracchio delle sofferenze italiane mentre c' è una discussione quasi inesistente sul clamoroso salvataggio con tre miliardi e mezzo di soldi pubblici dell' ennesima Landesbank, la NordLB.

    deutsche bank deutsche bank

     

    La Germania continua a proteggere con le unghie e con i denti il potere che i sindaci e i governatori esercitano sugli istituti di credito locali. E Berlino sogna ora di fondere le maggiori, di creare una mega- landesbank che nasconda le debolezze delle singole. In questo contesto va considerata l' operazione Deutsche- Commerz.

     

    Christian Sewing Deutsche Bank Christian Sewing Deutsche Bank

    Che è sempre stata anche una mossa per sottrarre le due principali banche tedesche agli appetiti stranieri. Per stroncare un interessamento da parte di Ubs o Bnp a Deutsche o di Unicredit a Commerz. In questi giorni circola la voce che nella nuova mega- banca la quota statale potrebbe essere diluita al 5%. Intanto l' amministratore delegato, Christian Sewing, è alla ricerca di 10 miliardi per la fusione, secondo indiscrezioni. Il prezzo da pagare per il ministero delle Finanze, si annuncia comunque alto.

    Olaf Scholz nuovo ministro delle Finanze Olaf Scholz nuovo ministro delle Finanze

     

    Nel mezzo della campagna elettorale per le elezioni europee il matrimonio potrebbe costare trentamila posti di lavoro e mettere alle strette il ministro delle Finanze e vicecancelliere socialdemocratico Olaf Scholz. Molti si chiedono, dunque, che senso abbia avuto accelerare proprio ora. E chi conosce bene la vicenda suggerisce di guardare ai dati ma anche ai guai americani.

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    In particolare, ai due miliardi di euro che Donald Trump deve alla banca. E alle indagini che il Congresso americano e la procura di New York hanno avviato sugli affari del presidente con Deutsche. Ma poi: provate voi a chiedere indietro due miliardi di euro a "The Donald".

    Andrea Nahles, leader del gruppo parlamentare della SPD con Olaf Scholz Andrea Nahles, leader del gruppo parlamentare della SPD con Olaf Scholz jorg kramer commerzbank jorg kramer commerzbank

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