john bonafede
John Bonafede è uno degli artisti che nel 2010 erano stati selezionati per interpretare la famosissima performance “Imponderabilia”, realizzata per la prima volta da Marina Abramovic e dal suo collega e compagno Ulay alla Galleria Comunale di Arte Moderna di Bologna nel 1977. Durante la performance i due artisti, un uomo e una donna, si posizionavano ai lati dello stretto passaggio all’ingresso del museo, rivolti uno verso l’altra e completamente nudi. Per entrare, il visitatore era costretto a strusciarsi con uno dei corpi nudi: […]
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Secondo quanto riportato dal New York Times, John Bonafede avrebbe deciso, 14 anni dopo l’evento, di sporgere denuncia per essere stato molestato sessualmente sette volte da cinque diversi visitatori della mostra. Secondo quanto riferito dall’artista, lo staff del MoMA sarebbe intervenuto per aiutarlo soltanto in quattro casi, ignorando gli altri. Bonafede ha aggiunto che anche i suoi colleghi, compresa la sua controparte femminile, avevano subìto molestie da un certo tipo di visitatore che a quanto pare agiva sempre nello stesso modo e, come si legge nella denuncia, «abbassava la mano, la metteva di nascosto tra le gambe del querelante e accarezzava o palpeggiava i suoi genitali, indugiando per un momento prima di spostarsi nella sala successiva del museo». […]
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Il museo aveva divulgato un nuovo protocollo per istruire gli addetti alla sorveglianza su come comportarsi dopo eventuali molestie da parte dei visitatori. Ma nessun provvedimento legale era stato preso: il museo non aveva fornito a Bonafede le generalità dei molestatori, impedendogli dunque di avviare azioni legali contro di loro (tra i quale c’era anche un lavoratore del museo). Oggi l’accusa di Bonafede è che il MoMA, pur consapevole dei rischi e venuto anche a sapere delle molestie, non avrebbe preso provvedimenti per proteggere gli artisti chiamati a reinterpretare Imponderabilia: questa mancanza avrebbe causato a Bonafede, si legge nella denuncia, «anni di stress emotivo» e avrebbe «danneggiato la salute mentale, l’immagine e la carriera» dell’artista.
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