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    UNO SCUDETTO PER QUATTRO – GARANZINI: "IN TESTA IL MILAN, A UN PUNTO L'INTER, A DUE IL NAPOLI, A QUATTRO L'ATALANTA CHE DA IERI SERA È UFFICIALMENTE ISCRITTA ALLA CORSA SCUDETTO. SOPRENDENTE LA SQUADRA DI SPALLETTI PER LA DISINVOLTURA CON CUI HA SUPPLITO ALLE ASSENZE NON SOLO DELLA SPINA DORSALE, KOULIBALY-ANGUISSA-OSIMHEN, MA ANCHE DI FABIAN RUIZ E INSIGNE CHE GLI ULTIMI DELLA PISTA NON SONO…"


     
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    Gigi Garanzini per la Stampa

     

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    Ragazzi, che classifica. In testa il Milan dopo la passeggiata con la Salernitana, a un punto l'Inter, a due il Napoli, a quattro l'Atalanta che da ieri sera è ufficialmente iscritta alla corsa scudetto. Grande partita allo stadio Maradona. Grazie all'ormai solita Atalanta e ad un Napoli per un'ora davvero sorprendente, per la disinvoltura con cui ha supplito alle assenze non solo della spina dorsale, Koulibaly-Anguissa-Osimhen, ma anche di Fabian Ruiz e Insigne che gli ultimi della pista non sono.

     

    Colpito a freddo da un gran contropiede, il Napoli ha reagito giocando, e bene, a conferma ulteriore del gran lavoro di Spalletti. Ha mancato il pari con Lozano, lo ha trovato con Zielinski, ha riscoperto Malcuit e avuto conferme da Lobotka e non solo. Poi quando proprio Lobotka si è infortunato a sua volta, il centrocampo azzurro si è un po' alla volta arreso e l'Atalanta è tornata a colpire. Con il suo strapotere fisico, ma anche una versatilità che ha permesso a Toloi un assist da rifinitore e a Demiral un gol da centravanti.

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    Di Freuler il sigillo, in capo a un'azione perfetta. Per completare il lungo inseguimento in classifica e insieme preparare al meglio l'impresa di Coppa con il Villarreal. Quanto all'Inter, le è bastato meno di un tempo per venire a capo della Roma. L'ha un po' lasciata sfogare senza correre alcun rischio, ha scartato col sorriso il regalo giallorosso sul corner di Calhanoglu, poi ha affondato i colpi chiudendo rapidamente la partita. E che colpi.

     

    L'azione del 2-0 di Dzeko è da cineteca, il cross di Bastoni per il terzo di alta scuola. Ma è la squadra intera ad attraversare un gran momento, guidata da un Brozovic che non sbaglia e non da oggi una scelta di gioco: si tratti di accelerare o di rallentare, di offrirsi in appoggio ai compagni o di trovare la miglior linea di interdizione sulla manovra altrui. Il secondo tempo nerazzurro in modalità defatigante è la prova del nove di un momento di forma strepitosa.

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