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    'NA TAZZULELLA ALLUNGA LA VITA! - UNO STUDIO DELL'UNIVERSITÀ DI SAN FRANCISCO HA RIVELATO CHE, IN SOGGETTI SANI, IL CONSUMO DI CAFFÈ NON AUMENTA IL RISCHIO DI ARITMIE O FIBRILLAZIONE, MA PRODUCE EFFETTI POSITIVI - UN INDIVIDUO ADULTO E SANO PUÒ INGERIRE SENZA PARTICOLARI CONSEGUENZE CIRCA 400 MILLIGRAMMI DI CAFFEINA AL GIORNO (L'EQUIVALENTE DI 4 TAZZINE) - L'UNICO EFFETTO COLLATERALE È…


     
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    Estratto dell'articolo di Antonio G. Rebuzzi Professore di Cardiologia Università Cattolica di Roma per Il Messaggero

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    Il caffè è indubbiamente una delle bevande più diffuse in tutto il mondo. Nonostante questo c'è ancora molta discussione riguardo alla sua azione su vari organi. La caffeina, […] sembra infatti avere effetti positivi su numerose patologie quali il cancro, il diabete, le malattie epatiche nonché quelle del sistema nervoso. A livello cardiovascolare il caffè è accreditato invece di un'azione pro-aritmica e di facilitare, specie negli anziani, l'insorgere di fibrillazione atriale.

     

    IL MONITORAGGIO

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     In un recente numero della rivista New England Journal of Medicine, Gregory M. Marcus ed i suoi colleghi della divisione di Cardiologia dell'Università della California di S. Francisco hanno studiato gli effetti acuti del consumo di caffè su una serie di parametri cardiaci in un gruppo di 100 soggetti ambulatoriali ai quali è stato chiesto di essere monitorati per un periodo due settimane.

     

    La prima in cui bevevano caffè e la seconda in cui dovevano astenersi dal consumarne anche una tazzina. Sono stati valutati gli eventi aritmici[…]i livelli di attività fisica nonché i periodi di sonno o di veglia […]ed infine i livelli glicemici […].

     

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    Contrariamente a quanto normalmente ritenuto, il consumo di caffè, in soggetti normali, non porta alcun aumento delle aritmie atriali, né tanto meno provoca un aumento di rischio di fibrillazione atriale. Anche per le aritmie ventricolari (più potenzialmente pericolose) una tazzina di caffè non ha un grosso effetto. Al contrario nei giorni "caffeinati" i soggetti in esame hanno avuto una significativamente maggiore attività fisica a cui ha però corrisposto una riduzione del sonno giornaliero. […]

     

    IL DIABETE

    La glicemia, nei giorni in cui si prende il caffè non cambia rispetto ai giorni di astinenza. L'evidenza, registrata da altri studi, di una riduzione di rischio di diabete nei bevitori di caffè non è stata registrata. Probabilmente questo effetto necessita di un periodo più lungo di osservazione per essere evidenziato. Lo studio in esame dimostra quindi che il caffè, lungi dall'aumentare il rischio di aritmie o fibrillazione, produce effetti positivi.

     

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    Così confermando altri studi sull'argomento, […]. Ricordiamo che secondo la Food and Drug Administration e l'Autorità europea per la sicurezza alimentare, un individuo adulto e sano, può ingerire senza particolari conseguenze per il fisico, fino a 4 tazzine di caffè al giorno per un totale di 300/400 milligrammi di caffeina. Un espresso contiene in media 85/90 mg di caffeina.

     

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