Gustavo Bialetti per La Verità
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Nuove frontiere della famosa ipocrisia dei giornaloni, che meno vendono e più si vendono. Oggi e domani va in scena a Milano una manifestazione organizzata da Corriere Salute e Corriere della Sera, intitolata «Il Tempo della Salute» con il contributo di ricchi sponsor, tra case farmaceutiche e cliniche private. Nulla di nuovo, anche perché il concorrente La Repubblica, quando organizza il ben più ambizioso «Repubblica delle Idee» sciorina sponsor bancari, delle partecipazioni statali e l' immancabile Atlantia dei Benetton, spesso in prima pagina per altre ragioni. Ma in Via Solferino hanno inventato una nuova veste per simili iniziative, ovvero il «contributo non condizionante».
Sembra incredibile, eppure basta sfogliare il programma online per vedere che, per esempio, sotto un «evento» dedicato all' Aids, compare il nome dello sponsor, una nota casa farmaceutica del settore, presentato come «contributo non condizionante».
IL TEMPO DELLA SALUTE
La stessa excusatio non petita si trova in calce alla locandina di una tavola rotonda sulla cura dei tumori e nella presentazione di un incontro sull' invecchiamento: sponsor «non condizionante», un gruppo di ospedali privati.
Solo in un paese che ormai gioca nella serie «C» del diritto ci potevamo inventare la dichiarazione preventiva di non condizionamento. È come dire: «Caro lettore, stai tranquillo che non è come sembra se ti dico che non lo faccio, non lo faccio». Pensate se ai tempi di Silvio Berlusconi premier, il Cavaliere avesse affrontato il conflitto d' interessi allo stesso modo: «Il Consiglio dei ministri ha approvato la nuova disciplina del settore radiotelevisivo, con il contributo non condizionante del presidente Silvio Berlusconi». Il Corriere per primo non gliel' avrebbe fatta passare. Ma quando le edicole sono amare, tocca curarsi come si può.
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