Estratto dell’articolo di Luca Monticelli per “La Stampa”
GIORGIA MELONI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO POLIS DI POSTE ITALIANE
Lo Stato manterrà il controllo di Poste con una partecipazione superiore al 50%. Il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il Dpcm che regolamenta l'alienazione di una quota di Poste italiane detenuta dal Mef. Il testo varato da Palazzo Chigi tiene conto dei pareri espressi dalle Commissioni parlamentari competenti.
Il decreto della vendita sul mercato di una ulteriore quota di Poste - dopo quella avviata nel 2015 dal governo di Matteo Renzi - era stato varato da Palazzo Chigi lo scorso 25 gennaio con l'intenzione di mantenere un controllo pubblico su almeno il 35% del capitale. Una prima versione del provvedimento, infatti, permetteva al Tesoro di cedere l'intera quota del 29,27% in suo possesso, lasciando il controllo dell'azienda a Cassa depositi e prestiti.
MATTEO DEL FANTE POSTE ITALIANE
[…] A maggio, il Tesoro, che insieme a Cdp detiene il 65% di Poste, aveva assicurato ai sindacati che il Dpcm sarebbe stato modificato nella direzione auspicata dalle commissioni. E così si è alzata l'asticella al 50%, sul modello di aziende come Eni, Enel e Leonardo. Resta lontano l'obiettivo indicato nella Nadef dello scorso anno: l'incasso di 1 punto di Pil (oltre 20 miliardi) dalle privatizzazioni nel triennio 2024-2026. Dalle cessioni delle quote di Eni e Mps lo Stato ha ottenuto quest'anno circa 3 miliardi di euro. Poste e Fs dovrebbero garantire incassi maggiori.
giancarlo giorgetti ad atreju 3
Quindi, il risultato di questo passo indietro del governo è che il Mef potrà vendere al massimo il 14% del proprio pacchetto. Gli analisti stimano un gettito di 2,3 miliardi di euro agli attuali valori di mercato. [...]
GIORGIA MELONI ALLA PRESENTAZIONE DEL PROGETTO POLIS DI POSTE ITALIANE matteo del fante poste italiane 4 QUANDO GIORGIA MELONI NEL 2018 SI OPPONEVA ALLA PRIVATIZZAZIONE DI POSTE ITALIANE