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    URSULA, NUN T’ALLARGA' – LA VON DER LEYEN PRESENTA AL CONSIGLIO EUROPEO IL PIANO DI ADESIONE ALL’UE DI UCRAINA E MOLDAVIA: MA L’INGRESSO DI KIEV NELL’UNIONE EUROPEA RISCHIA DI ESSERE UN CATACLISMA PER CHI È GIÀ DENTRO. L’UCRAINA È UN PAESE IN GUERRA, POVERO E CON UNA STRUTTURA ANTI-CORRUZIONE E DI TUTELA DELLE MINORANZE ANCORA IMMATURA (EUFEMISMO) – RIBADITO IL NO ALL’ALBANIA: “ANCORA CARENTI LE PROCEDURE DI ASILO” (AVVISATE LA MELONI, CHE FIRMA I PATTI PER I MIGRANTI CON EDI RAMA)


     
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    URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

    1 - VON DER LEYEN AL CONSIGLIO EUROPEO: VIA AI NEGOZIATI PER L’ADESIONE DI KIEV

    Estratto dell’articolo di Francesca Basso per il “Corriere della Sera”

     

    La decisione ultima spetta ai leader Ue e sarà presa nel Consiglio europeo di metà dicembre all’unanimità. Ma quella di ieri è per la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen «una giornata storica» perché la Commissione raccomanda al Consiglio di avviare i negoziati di adesione con l’Ucraina e la Moldavia, a dieci anni dalle proteste di piazza Maidan.

     

    zelensky ursula von der leyen zelensky ursula von der leyen

    La presidente von der Leyen ha presentato ieri il rapporto sull’allargamento, che raccomanda anche l’avvio dei negoziati di adesione all’Ue con la Bosnia-Erzegovina «una volta raggiunto il necessario grado di conformità ai criteri di adesione» e lo status di Paese candidato alla Georgia «a condizione che vengano adottate alcune misure di riforma».

     

    Per Ucraina e Moldavia formalmente «non ci sono condizioni», ma in pratica i due Paesi dovranno terminare le riforme richieste quando è stato concesso loro lo status di Paese candidato. Dunque l’esecutivo comunitario raccomanda di adottare i quadri negoziali una volta che Kiev e Chisinau avranno attuato alcune misure chiave, ma di dare il via libera politico già a dicembre.

     

    URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY URSULA VON DER LEYEN VOLODYMYR ZELENSKY

    Per l’Ucraina si tratta di completare le riforme (tre su sette di quelle richieste) sulla lotta contro la corruzione, la legge contro gli oligarchi e la finalizzazione del quadro per la tutela delle minoranze. Su questo la Commissione riferirà al Consiglio entro il marzo prossimo.

     

    Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è «il passo giusto». «Nonostante le difficoltà, ci stiamo muovendo in avanti», ha detto in un video pubblicato su X, aggiungendo che «il nostro Paese deve essere nel’Unione europea».

     

    La presidente von der Leyen in conferenza stampa ha spiegato che il completamento dell’allargamento ha «una forte logica economica e geopolitica» e che «i cittadini di questi Paesi sono europei come i cittadini dell’Unione di oggi».

     

    edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3 edi rama e giorgia meloni firma accordo per i migranti italia albania 3

    L’Ucraina è un Paese in guerra e questo rappresenta un’incognita. La presidente von der Leyen ha sottolineato che «l’Ucraina continua ad affrontare enormi difficoltà e tragedie provocate dalla guerra di aggressione della Russia» e che nonostante il conflitto gli ucraini stanno «riformando profondamente» il loro Paese.

     

    […]  L’ingresso di un Paese di 44 milioni di abitanti e poverissimo come l’Ucraina avrà un impatto, per fare due esempi, sugli equilibri del sistema di voto e sulla politica di coesione se non saranno cambiate le regole attuali.

     

    2 - ALLARGAMENTO UE, IL REPORT SU TIRANA "ANCORA CARENTI LE PROCEDURE DI ASILO"

    Estratto dell’articolo di Marco Bresolin per “la Stampa”

     

    L ACCORDO ITALIA - ALBANIA VISTO DA ELLEKAPPA L ACCORDO ITALIA - ALBANIA VISTO DA ELLEKAPPA

    Il quadro giuridico albanese per quanto riguarda l'immigrazione «è in gran parte allineato» col diritto europeo, ma «necessità di essere aggiornato».

     

    Lo sostiene la Commissione europea nel suo report sull'allargamento, redatto a prescindere dall'accordo siglato tra Tirana e Roma.

     

    Tra i punti critici sollevati dall'esecutivo europeo, il fatto che «non sono stati compiuti progressi per quanto riguarda l'accesso alle procedure d'asilo e permangono carenze nelle procedure di rimpatrio».

     

     

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