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    “CHIUDERE RAI MOVIE E RAI PREMIUM SIGNIFICA CONSEGNARE UNA FETTA DI PUBBLICO ALLE TV A PAGAMENTO” - CRESCE LA PROTESTA DELL’USIGRAI CONTRO LA DECISIONE DELL’AD SALINI: “A CHE SCOPO CANCELLARE CANALI CHE 24 ORE SU 24 TRASMETTONO NUOVE USCITE, MA ANCHE GRANDI CLASSICI E PROGRAMMI DI APPROFONDIMENTO? PER FAR MIGRARE TUTTI VERSO NETFLIX?”


     
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    Dino Martirano per il “Corriere della Sera”

     

    Mentre sui social impazza la protesta, l'Usigrai si appella «all' amministratore delegato Fabrizio Salini affinché ci ripensi». È ormai un caso la decisione di chiudere Rai Movie e Rai Premium, i due canali satellitari che trasmettono film e serie tv. Perché, ed è questa l'accusa più forte lanciata dal sindacato interno, «sopprimere due canali come Rai Movie e Rai Premium significa consegnare una fetta di pubblico alle tv a pagamento e alle nuove piattaforme. A che scopo cancellare canali che 24 ore su 24 trasmettono nuove uscite, ma anche grandi classici e programmi di approfondimento? Per far migrare tutti verso Netflix?».

     

    L' ipotesi di chiusura certamente sarà al centro dell' audizione dello stesso Salini in commissione di Vigilanza prevista per domani. Denuncia l' Usigrai: «È assurdo pensare di chiudere Rai Movie e Rai Premium anche perché a fronte di costi di esercizio molto bassi producono un buon risultato di share, assolvendo inoltre le prescrizioni della legge Franceschini sulla trasmissione di pellicole italiane».

    FABRIZIO SALINI FABRIZIO SALINI

     

    Nel piano industriale della Rai i due canali dovrebbero essere sostituiti da Rai 4 che verrebbe dedicato interamente agli uomini e da Rai 6 rivolto esclusivamente a un pubblico femminile. E questo scatena la rabbia dei lavoratori che ieri hanno deciso di stigmatizzare questa scelta in una nota ufficiale: «È inconcepibile pensare nel III millennio di creare dei canali di genere. Davvero nel 2019 si ritiene che una donna non ami un film d' azione o i motori, e un uomo non si interessi a moda e cucina?».

     

    RAIMOVIE RAIMOVIE

    Nell' audizione di una settimana fa, cominciando a illustrare il suo piano, Salini aveva promesso «una revisione sui contratti delle risorse artistiche» e chiesto «certezze economiche e di governance» con un accenno implicito alle voci di cambi al vertice che ultimamente coinvolgono anche il suo futuro in Rai.

     

    Secondo alcuni dati diffusi dal Giornale i due canali destinati alla chiusura, Rai Movie e Rai Premium, costano insieme circa un milione all' anno a fronte di una trentina di milioni di incassi pubblicitari. Lo share medio di Rai Movie nel 2018 è stato dell' 1,2% (da almeno cinque anni veleggia sopra l' 1,1% anche in piena estate, segno di una fidelizzazione del suo pubblico costante), mentre quello di Rai Premium (il canale delle fiction) è sull' 1,18%. Entrambi i canali, assieme a Rai 4, sono coordinati da Rai Gold.

    Nel piano industriale di Salini si parlerebbe invece di «limitata audience e scarsa profilazione del pubblico». Ed è proprio su questo che l' Usigrai appare determinata a dare battaglia.

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