Quando si detta un tweet al telefono non si compie un'operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto. Chiarito questo faccio notare ai tanti critici dall’indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenando nella caccia all'errore, che così facendo…
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) March 29, 2024
1 - TWEET DI GIUSEPPE VALDITARA
GIUSEPPE VALDITARA
Quando si detta un tweet al telefono non si compie un'operazione di rigore linguistico e si è più attenti al contenuto. Chiarito questo faccio notare ai tanti critici dall’indignazione facile, che in queste ore si stanno scatenando nella caccia all'errore, che così facendo ignorano la questione da me posta, evidentemente perché non hanno risposte.
Ed invece dalla soluzione del problema della vera integrazione degli stranieri dipende il futuro della nostra comunità nazionale. La scuola italiana che vogliamo è aperta a tutti, ma è profondamente ancorata al suo sistema valoriale. Non c'è futuro per una comunità che non abbia identità. Il punto vero è questo.
2 - LE OPPOSIZIONI SBEFFEGGIANO IL MINISTRO "PRIMA IMPARI A SCRIVERE IN ITALIANO"
Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “La Stampa”
GIUSEPPE VALDITARA - MATTEO SALVINI
Dalla propaganda a un provvedimento, il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara rilancia la crociata di Matteo Salvini sul tetto agli stranieri nelle classi: «La maggioranza siano italiani». E la politica si spacca. Gli applausi del centrodestra, l'indignazione delle opposizioni.
Una visione del mondo contrapposta su che cosa significhi, oggi, essere italiani: «Ma che Italia conosce il ministro, sa che il 67,5% degli studenti stranieri è nato in Italia?» chiede Cecilia D'Elia, capogruppo del Pd nella Commissione Istruzione del Senato. «Sproloqui», scandisce Irene Manzi, responsabile Scuola della segreteria dem. [...]
IL POST SU X DI GIUSEPPE VALDITARA
Un limite in effetti esiste già: in base a una circolare del 2010, firmata dall'allora ministra dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, in ogni classe la quota di studenti con cittadinanza non italiana (nello specifico, con una «ridotta conoscenza della lingua») non dovrebbe superare il 30 per cento. L'indicazione però è derogabile, e così la realtà, soprattutto al Nord, è ben diversa. Come ha messo in luce il caso dell'istituto «Iqbal Masih» di Pioltello, dove il 43 per cento degli iscritti ha origini straniere.
mariastella gelmini foto di bacco (2)
Ne fa una questione di realismo anche Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi, secondo cui «queste percentuali non possano essere intese astrattamente»: «Se in una scuola, specialmente di bambini piccoli - ragiona -, ho un gran numero di alunni che non sono originari italiani e arrivano al 30 o al 40 o al 50 per cento, che facciamo, li cacciamo dalla scuola?».
[...] A destra, non vedono cosa ci sia «di male nelle parole del ministro Valditara, tanto da scatenare l'ennesima isteria collettiva della sinistra», per dirlo con la voce della vicepresidente del Senato Licia Ronzulli. Il meloniano Fabio Rampelli promuove l'iniziativa del ministro perché «bisogna esorcizzare il rischio banlieue» e cita l'esempio di un decreto del presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi che nel 2004 - vent'anni fa - «esplicitamente indicava la via dell'equa distribuzione di alunni stranieri per evitare il rischio della ghettizzazione».
giuseppe valditara
Tanti oltre alla sostanza, notano la forma. A Valditara, che ha annunciato le proprie intenzioni con un post su X denso di congiuntivi spericolati, arriva l'ironia dei senatori dem: «Ministro, prima di preoccuparsi degli stranieri impari a scrivere in italiano. Così capiamo cosa dice».
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