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    VALENTINO ROSSI VINCE IL RALLY DI MONZA E TORNA A SORRIDERE. MA GLI STRASCICHI DEL BISCOTTONE NON SI PLACANO - L'EX TECNICO RIVELA: ''VALENTINO HA IL DENTE AVVELENATO E VUOLE VENDICARSI. È ASTUTO E IMPLACABILE. SE CE L’HA CON QUALCUNO È CAPACE DI SORRIDERGLI PER TRANQUILLIZZARLO, POI LO PRENDE PER IL COLLO E LO STRANGOLA. NEL 2016 NE VEDREMO DI BELLE'' - ALL'EXPO DI MILANO, LA HONDA HA CANCELLATO MARQUEZ - E POI IL VERDETTO DEFINITIVO DEL TAS SUL RICORSO DI VALE, IL RITORNO DI STONER IN DUCATI, LA GODURIA DI BEVILACQUA IN BMW. IL PUNTO DI ROBERTO PONTIROLI GOBBI


     
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    Roberto Pontiroli Gobbi per Dagospia

    valentino rossi trionfa al rally di monza 2015 valentino rossi trionfa al rally di monza 2015

     

    Valentino Rossi è tornato a sorridere vincendo domenica il Rally di Monza al volante di una Ford  Fiesta M-Sport, ma a distanza di quasi un mese, l’assordante eco del “biscottone” di Valencia non accenna a placarsi. Tutt’altro. Lo si è percepito, e constatato, all’Eicma di Milano dove si è svolta la più importante esposizione motociclistica europea. Tutti gli addetti ai lavori a microfoni più o meno spenti pronosticano un campionato 2016 come una Striscia di Gaza. Insomma, adesso è quiete (apparente) prima della tempesta. Ma analizziamo la situazione, partendo proprio dall’Eicma.

    rossi a monza rossi a monza

     

    93, CHI L’HA VISTO? Per trovare a Milano il numero 93 di Marc Marquez bisognava contattare la trasmissione di RaiTre. Ma i telefoni sarebbero rimasti muti. Nel megastand Honda era esposta la RC213V con cui il topolino iberico aveva corso il mondiale. Sorpresa: il numero di gara era il 26: quello di Daniel Pedrosa. Non solo: nello stand del benzinaio Repsol, main sponsor della HRC, situato all’interno di quello del colosso nipponico, c’era un’altra RC213V. Il numero di gara? 2015. La spiegazione semiufficiale era che il 93 era stato tolto cautelativamente il primo giorno alle avvisaglie di incandescenze della tifoseria VR46.

    rossi e lorenzo eicma rossi e lorenzo eicma

     

    Strano però, perché i primi due giorni dell’Eicma, martedì 17 e mercoledì 18, erano riservati a giornalisti e operatori e il pubblico non aveva accesso ai padiglioni. Eppoi, a volerla dire tutta, i visitatori erano unicamente interessati a salire sui nuovi modelli di moto presentati delle case e, i più assatanati, a tentare la palpatina a qualcuna delle centinaia di standiste in abiti “nature”. Oltretutto gli appassionati di moto non sono come i tifosi di calcio. Sulle tribune dei Gran Premi al massimo è volato qualche fischio. Mai visto un tafferuglio.

    rossi e lorenzo all'eicma rossi e lorenzo all'eicma

     

    la honda rc213v allo stand repsol (2) la honda rc213v allo stand repsol (2)

    Sorge piuttosto un altro sospetto: che dopo i fattacci si sia rotto qualcosa tra la Honda e il suo pilota di punta e che i rapporti non siano più idilliaci come un tempo. Sospetto legittimo. L’immagine della Honda del resto è uscita malconcia dal biscottone. Un pilota Honda che protegge le spalle di un avversario Yamaha? Mai visto. con l’aggravante che in 30 giri, pur avendolo tallonato come un’ombra, non ha mai fatto neanche un timido tentativo di attacco. Un attacco che, peraltro, se fosse andato a buon fine non avrebbe cambiato di una virgola l’esito del campionato a favore di Lorenzo. Morale: nelle teste Jap, la Honda è la Honda, tutto il resto è secondario. Quindi è evidente che non abbiano preso a ridere il fin troppo spudorato patto spagnolo.  

     

    la honda rc213v allo stand repsol (1) la honda rc213v allo stand repsol (1)

    ROSSI-LORENZO, GELO E NON SOLO. A Milano nella megaconferenza stampa in cui la Yamaha ha presentato i nuovi modelli, Valentino e Jorge si sono presentati sul palco uno affianco all’altro in sella a una moto. I due non si sono guardati in faccia neanche un secondo: si sono totalmente ignorati. Di più: tornato in Spagna il maiorchino in un’intervista al quotidiano Mundo Deportivo dopo alcune dichiarazioni (quasi) accomodanti ha dato la stoccata.

     

    monza rally show 2015 06 1024x682 monza rally show 2015 06 1024x682

    Pesante: “L’influenza di Rossi sui media e sui tifosi è molto grande. Così molte persone credono alla sua teoria (quella il biscottone n.d.r.) e un atleta con un’influenza così grande sulla stampa può arrivare a modificare la realtà. Ed è proprio ciò che è successo”. Il significato di questa dichiarazione è chiarissimo: il biscottone citato da VR46 è pura fantasia. Insomma secondo il maiorchino Cristo sarebbe morto di freddo.

     

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    MA VALENTINO NON PERDONA. Carlo Fiorani, manager Honda ora impegnato in Superbike, ha lavorato per quattro anni al fianco di Valentino, quando correva in MotoGP. Carlo, dunque, lo conosce benissimo. E dice: “Tra lui è Marquez ormai c’è una frattura insanabile. Amici o semplici avversari non lo saranno più”. Va giù ancora più duro un ex tecnico del campione pesarese.

     

    Parla, ma con la promessa di non citare il suo nome. “Valentino - rivela - ha il dente avvelenato e, sapendo come è fatto, sicuramente vorrà vendicarsi. E’ astuto quanto implacabile. Quando ce l’ha con qualcuno è capace di sorridergli per farlo tranquillizzare, ma un secondo dopo lo prende per il collo e lo strangola. Nel 2016 ne vedremo di belle. Perché Rossi non dimentica, né perdona”.

    marc marquez1 marc marquez1

     

    TRA UN MESE IL VERDETTO DEL TAS. Il Tribunale Arbitrale dello Sport di Losanna non ha ancora emesso la sentenza definitiva sul ricorso presentato da VR46 sulla penalizzazione per la quale è stato costretto a partire dall’ultimo posto a Valencia. Teoricamente un verdetto in suo favore potrebbe annullare l’esito del Gran Premio spagnolo e pertanto togliere il titolo a Lorenzo e passarlo a Rossi, leader di classifica fino alla penultima gara. Ma tale ipotesi è assai improbabile. Infatti, se il TAS avesse voluto solo prendere tempo prima di emettere la sentenza, avrebbe congelato, quindi sospeso, il provvedimento emesso dalla direzione gara dopo la ginocchiata di Sepang. E se non l’ha fatto è evidente che il Tribunale ha già deciso.

    rossi marquez rossi marquez

     

    STONER 2: LA VENDETTA. La tensione in vista del campionato 2016 già si taglia col coltello ma, tanto per non farsi mancare niente, c’è l’incognita sul ritorno di Casey Stoner. Ufficialmente il due volte iridato australiano (campione con la Ducati nel 2007 e nel 2011 con la Honda) per la casa di Borgo Panigale ha firmato un contratto da collaudatore per dare il suo prezioso contributo nella messa a punto della bizzarra Desmosedici.

    il tas di losanna 3 il tas di losanna 3

     

    Ma ci sono dei risvolti da considerare. Stoner, passato alla Honda dopo il titolo vinto con la moto bolognese, è incazzatissimo col colosso Jap. Nella 8 Ore di Suzuka l’asso australiano è caduto rovinosamente mentre era in testa per un problema all’acceleratore elettronico rimasto bloccato in frenata. Nell’incidente di cui era totalmente incolpevole si è procurato una frattura della scapola destra e della tibia sinistra. Al termine di una lunga convalescenza ha chiesto alla Honda di poter gareggiare “una tantum” nel Gran Premio di casa a Phillip Island di ottobre scorso, con la moto orfana dell’infortunato Pedrosa.

    casey stoner sulla honda casey stoner sulla honda

     

    La Honda gli ha incredibilmente risposto picche. Di lì la frattura e il sì alla Ducati, che si era fatta sotto nella speranza, concretizzata, di rivedere in sella il suo indimenticato campione. Casey, dopo aver appeso il casco al chiodo a fine 2012, in realtà non ha mai smesso definitivamente. Lo si è rivisto più volte come tester Honda e, appunto in gara a Suzuka.

    casey stoner con la ducati casey stoner con la ducati

     

    La Ducati sogna di farlo gareggiare. Ed è ipotizzabile che lo rivedremo correre. L’australiano ha ancora qualche sassolino nelle scarpe da togliersi, non solo con la Honda ma anche con Valentino che non ha mai amato e ne ha sparlato spesso e volentieri. Beh, se due più due fa sempre quattro, il divertimento è assicurato. Stoner 2, la vendetta. Appunto.

    casey stoner honda casey stoner honda

     

    IL COLPACCIO DI BEVILACQUA. In un pianeta moto dove regna il tutti contro tutti, e non solo nello sport visto il profondo rosso che attanaglia le vendite, l’unico a sorridere è Genesio Bevilacqua, industriale della Ceramica Althea col pallino della moto. Ex pilota e team manager Althea Racing con quattro mondiali vinti in Superbike e Superstock, l’industriale di Civita Castellana ha appena messo a segno un colpaccio: gestirà in Superbike le moto ufficiali BMW,  casa che da anni accarezza l’idea di sbarcare in MotoGP.

     

    carlo fiorani manager honda carlo fiorani manager honda

    Nei test appena svolti a Jerez de la Frontera, il team Althea-BMW ha fatto subito scintille. Il baby tedesco Markus Reiterberger ha firmato il terzo miglior tempo assoluto, appena quattro decimi più alto del campione in carica Jonathan Rea e di soli 23 millesimi dell’altro iridato Tom Sykes anche lui con la superKawa, mentre nella Superstock l’altro portacolori Althea, Raffaele De Rosa, è stato il più veloce con la BMW S1000 RR su cui non era mai salito. Ed ecco perché, in un panorama motociclistico che, più incazzato non si può, Genesio Bevilacqua è l’unico a sorridere. Giustamente. 

    il team althea bmw a jerez il team althea bmw a jerez il tas di losanna il tas di losanna genesio bevilacqua con la moglie maya, chief designer dell'althea ceramica genesio bevilacqua con la moglie maya, chief designer dell'althea ceramica

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