Stefano Iannaccone per "Domani" - Estratti
meloni crosetto
Roberto Vannacci fa litigare tutti. Sempre di più. Sia nella maggioranza, con l’eterna contrapposizione tra Lega e Fratelli d’Italia, sia all’interno dello stesso partito di Giorgia Meloni, facendo venire fuori nervi scoperti.
La presidente del Consiglio è furiosa nei confronti del ministro Guido Crosetto, che notoriamente è da sempre ostile al generale. E quindi visto, seppure in maniera impropria dal punto di vista istituzionale, come una sorta mandante politico della decisione, trapelata ieri, di sospendere Vannacci per 11 mesi.
L’oggetto della contesa è la pubblicazione del libro Il mondo al contrario, che ha provocato effetti a catena: ha reso il generale una star mediatica proiettandolo come possibile leader a destra. Ma ha fatto aprire un’indagine interna sul suo conto.
GENERALE VANNACCI
La sanzione nei confronti del militare è stata irrogata dall’Ufficio disciplina dello Stato maggiore, che fa capo alla Difesa. Per questo motivo è stato tirato in ballo il ministro. Nonostante la valutazione sia tecnica. Tra le valutazioni è emerso il rischio che Vannacci favorisca delle azioni emulative.
Una parata di generali-candidati.
Salvini all’assalto Poco male. Il leader leghista Matteo Salvini ha ignorato le ragioni nel merito e ha rilanciato la polemica: «Siamo al ridicolo». Di fatto la sospensione è diventata l’ultimo sigillo per cementare il rapporto tra Vannacci e il vicepremier, consolidato dalle indagini avviate nei giorni scorso. La candidatura come capolista alle europee è data per cosa fatta. Per la gioia di Salvini che vuole usarlo contro Meloni.
roberto vannacci cover
La dinamica politica ha mandato su tutte le furie la premier, che ai suoi collaboratori ha manifestato una fortissima irritazione nei confronti di Crosetto. Anche lei lo considera il vero regista di questa operazione. Non è un mistero che la premier veda in Vannacci un pericoloso competitor, soprattutto per quell’elettorato di destra più radicale. La punizione viene vista come una persecuzione, che non danneggia, bensì favorisce l’immagine del generale. Lanciandolo nell’empireo del politically incorrect. Per calcolo politico, insomma, Meloni avrebbe preferito che la storia finisse nel dimenticatoio. Senza spinte aggiuntive a Vannacci.
Crosetto, da parte sua, ha spiegato di non aver avuto alcun ruolo nella vicenda: «Parliamo di procedimenti partiti mesi fa, che avvengono in modo automatico e che sono totalmente esterni dall’input dell’autorità politica perché partono da un’autorità tecnica». Un intervento chiarificatore rivolto a chiunque alimenti sospetti sul suo ruolo.
MATTEO SALVINI AL COMIZIO PER PAOLO TRUZZU – Foto Gianluca Zuddas/LaPresse
«Una volta che tutte le informazioni saranno disponibili magari i commenti saranno più appropriati», ha aggiunto. La vicenda, però, resta la spia rossa dell’alta tensione nella coalizione, aggiungendo un ulteriore tassello al mosaico degli scontri. E soprattutto denota una certa mancanza di senso delle istituzioni tra chi occupa gli uffici di palazzo Chigi.
guido crosetto giorgia meloni parata del 2 giugno 2023
guido crosetto giorgia meloni parata 2 giugno 2023 Crosetto Meloni ROBERTO VANNACCI IL GENERALE ROBERTO VANNACCI giorgia meloni e guido crosetto con il cappello degli alpini a udine
(...)