Beatrice Branca e Denis Barea per https://corrieredelveneto.corriere.it/ - Estratti
Anila Grishaj 6
Anila Grishaj aveva 26 anni ed era un punto di riferimento per la Bocon, la nota azienda di surgelati di Pieve di Soligo, in provincia di Treviso. Da un anno rivestiva infatti il ruolo di responsabile di linea, fino a martedì pomeriggio alle 16 quando la sua testa è rimasta incastrata in un macchinario per l’imballaggio della merce, schiacciandole le vertebre cervicali. Per la giovane non c’è stato niente da fare ed è morta sul colpo.
L'ipotesi dell'errore
Dalle prime indagini emergerebbe come la tragedia sarebbe stata innescata da un errore umano. Stando a fonti investigative, e ai riscontri di Spisal e forze dell’ordine, la ragazza era impegnata in alcune verifiche attorno a un macchinario nuovo che aveva disattivato quando un collega, vedendolo spento, l'avrebbe inavvertitamente attivato, senza accorgersi della presenza della ventisettenne. L'operaio è ora indagato per omicidio colposo mentre la macchina è stata posta sotto sequestro.
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ANILA GRISHAJ
Il dolore dell'azienda
Dopo l'incidente l’azienda ha annullato l’evento “Strada del Prosecco un museo diffuso” che si doveva tenere giovedì e le serrande del ristorante annesso alla fabbrica rimarranno abbassate fino a lunedì 20 novembre. Mercoledì mattina è stata pubblicato sulla pagina Facebook della Bocon un messaggio di cordoglio per la morte e i datori di lavoro si sono detti pronti a fare chiarezza sull'incidente: «Siamo profondamente affranti, addolorati e increduli per il gravissimo lutto che ci ha colpito.
Eravamo molto legati ad Anila che era con noi da tempo e che era molto apprezzata per le sue qualità umane e professionali. Sappiamo che il nostro dolore non è nulla rispetto a quello che stanno soffrendo i genitori e le persone a lei più care. Siamo a completa disposizione affinché siano chiarite del tutto le ragioni dell’incidente».
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