Estratto da www.corriere.it
Nove astronauti a bordo della Stazione Spaziale Internazionale sono saliti sulle rispettive navicelle per rifugiarsi da un potenziale impatto con detriti spaziali dopo che è un satellite russo in disuso si è frantumato nell'orbita terrestre bassa, a circa 350km di altitudine. A segnalare l'evento, avvenuto nelle prime ore di giovedì 27 giugno, è stata LeoLabs, società americana che monitora oltre 20mila oggetti in orbita tramite una rete radar globale, attraverso dei post su X (ex Twitter).
«Un veicolo spaziale russo non operativo, Resurs P1 (SATNO 39186), ha rilasciato una serie di frammenti tra le 13:05 UTC del 26 giugno e le 00:51 UTC del 27 giugno», ha scritto la società americana. La Nasa ha reso noto di aver ordinato agli astronauti a bordo della stazione spaziale di ripararsi nei rispettivi veicoli spaziali «come misura precauzionale standard». [...]
satellite russo 2
Il Comando spaziale americano [...] ha poi spiegato che il satellite ha immediatamente creato «oltre 100 pezzi di detriti tracciabili».
Gli eventi che generano grandi detriti in orbita sono rari, ma la «spazzatura spaziale» sta diventando sempre di più, con il maggiore uso di satelliti anche per scopi non solo scientifici.
Al momento, però, non sono stati segnalati ulteriori problemi, anche se lo sciame di detriti continuerà a stare sotto osservazione.