gabriela sabatini
Da gazzetta.it
L'ex campionessa argentina vincitrice dello US Open nel 1990 ha ricevuto il premio Philippe Chatrier
GABRIELA SABATINI
Vanni Gibertini per www.ubitennis.com
l martedì della seconda settimana al Roland Garros è tradizionalmente il giorno (o forse è meglio dire la sera) del Gala ITF durante il quale vengono premiati i Campioni del Mondo della precedente stagione. Quest’anno, oltre a Novak Djokovic, Simona Halep e agli altri campioni di doppio, junior e tennis in sedia a rotelle, la Federazione Internazionale ha deciso di attribuire un premio speciale a Gabriela Sabatini, oggi 49enne, indimenticata campionessa argentina degli Anni ’80 e ’90, vincitrice dello US Open 1990 e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Seul nel 1988.
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“Sono molto grata al tennis, perchè mi ha dato moltissimo, molto più di quanto io non abbia dato al tennis – ha detto Sabatini in una conferenza stampa martedì al Roland Garros – Mi ha aperto la mente, mi ha consentito di viaggiare, che anche oggi è una delle mie passioni. Tutte le piccole cose che ho fatto, privatamente, segretamente, per restituire qualcosa al tennis, le ho fatte perchè mi ha fatto piacere farle”. Gabriela, infatti, dopo il suo ritiro ha dedicato parecchio tempo alla promozione del tennis, lavorando con l’UNICEF, l’UNESCO, le Olimpiadi Speciali e, utlimamente, come atleta modello per le Olimpiadi Giovanili del 2018 a Buenos Aires.
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Durante l’incontro con i giornalisti si è parlato del bel tempo che fu, di quando Sabatini vinse il titolo junior qui a Parigi nel 1984 a soli 14 anni appena compiuti e di quando invece perse una partita incredibile nei quarti di finale contro Mary Joe Fernandez nel 1993, facendosi rimontare da 6-1, 5-1 e finendo per perdere 10-8 al terzo set. “Ricordo anche una semifinale contro Monica Seles [nel 1992] quando avevo l’occasione di diventare n.1 e invece fui sconfitta”. Si è parlato anche del suo amore per l’Italia, per i ragazzi italiani, tra cui l’affettuosa amicizia con Eugenio Rossi: “I ragazzi italiani sono tutti molto affascinanti, ricordo bene Eugenio, anche se non lo vedo da molto tempo”.
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Ora la campionessa argentina risiede in Svizzera, nei pressi di Zurigo e divide il suo tempo tra l’Europa, Miami e la sua Buenos Aires, dove aiuta la Federazione Argentina per la promozione del tennis. Il Paese sudamericano, alle prese con una precaria situazione economica che non facilita la pratica e lo sviluppo del tennis da parte dei giovani, anche promettenti, comunque gode di parecchi esponenti di livello internazionale nel settore maschile (sei rappresentanti nei primi 100), ma nessuno in campo femminile, dove la giocatrice meglio classificata è Paola Ormaechea al n.191.
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“La situazione economica è difficile sia per gli uomini sia per le donne. Credo che le difficoltà del settore femminile in Argentina dipendano dalla mancanza di una figura modello, una giocatrice da imitare, e dal fatto che per essere tenniste professioniste bisogna rimanere per lungo tempo da sole, e si tratta di una scelta più difficile da effettuare per una donna che per un uomo. E ancora più difficile da effettuare per un padre, che probabilmente è più propenso a scegliere una strada diversa per la propria figlia”.
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Dal libro "Il tennis è un gioco" di Adriano Panatta con Daniele Azzolini
panatta cover
gabriela sabatini
(...) Era la preferita dai romani, l’argentina cui il tifo del Foro dedicava striscioni grandi come lenzuola a sei piazze, sui quali i nostri tennis lovers esercitavano in rima il loro dongiovannismo grafico, fino a trasformare il Centrale in un’alcova all’aria aperta. Ce n’erano di tutti i tipi: in stile disneyano (“Roma uguale Gabyland”), in stile esplicito (“Se attacchi, mi attizzi”), in stile veleggiante (“Il Moro ci piace ma la Mora anche di più”), in stile poetico (“Gaby nei cuor avanti con ardor”), persino in stile ingrassante (“Gabriela sei uno zucchero”)
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