tiziana rosati con i capelli blu
Antonio Rossitto per “La Verità”
Per cogliere la natura selvaggia dell'essere umano, basta partecipare a una riunione condominiale: pretese lunari, duelli rusticani, urla belluine. Il cagnolino del secondo piano non smette di abbaiare. Il signore del settimo ruba il parcheggio alle vecchine. I giovanotti del quarto danno festicciole più rumorose di quelle organizzate da Alberto Genovese. Spesso finisce male. Altre, malissimo.
A Tiziana Rosati, ex giornalista del Tg5 celebre per aver esibito in diretta capelli blu, è andata ancora peggio: l'hanno messa ai domiciliari con l'accusa di essere l'autrice di un raid incendiario, a orario antidiluviano, contro un'inquilina di 73 anni, non a caso consigliera di condominio. Blitz scattato poco dopo le sei del mattino, in via Friuli, a Milano. Prima la cronista in pensione dà fuoco a una finestra della rivale, al piano terra, armata di liquido infiammabile e accendigas.
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Poi arde l'auto dell'anziana, parcheggiata in cortile, danneggiando anche un'altra automobile. Le fiamme si alzano. Anneriscono la facciata. Lambiscono pericolosamente un tubo del gas. Insomma, se non fossero arrivati alla svelta i vigili del fuoco, le conseguenze potevano essere disastrose.
Quando i carabinieri accorrono in via Friuli, la giornalista nega. Ma poi, di fronte al militare che indica il suo polpaccio bruciacchiato, deve ammettere. Anche perché le telecamere di videosorveglianza immortalano una persona che indossa un giubbetto uguale a quello dell'improvvisata piromane. Per non parlare dell'inequivocabile armamentario trovato nel box e in casa di Rosati: tanica di cherosene, scatola di cubetti accendifuoco da grigliatore della domenica, farmaci e garze per ustioni.
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A quel punto, emerge pure il movente. Quello che fa periodicamente accapigliare l'italiano medio: la lite condominiale. Reduce da un'infuocata assemblea, che autorizzava a maggioranza lavori all'interno del palazzo, la donna decide di vendicarsi contro colei che reputa l'artefice delle intollerabili spese: l'arcigna consigliera. E nella brughiera dell'alba, decide in autonomia l'arma del duello: la Diavolina.
Non è la prima volta che l'ex giornalista del Tg5 guadagna, suo malgrado, il warholiano quarto d'ora di celebrità. Torniamo dunque all'autunno 1998. Va di moda il blu elettrico. Le più audaci esibiscono chiome color Puffo. Rosati è una stimata relatrice economica del notiziario, allora diretto da Enrico Mentana. Va in onda alle 8 del mattino e poi nell'edizione delle 13, per informare sull'andamento della borsa.
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Anche quel disgraziato giorno è impeccabile: prima indossa un abito grigio, poi una rigorosa giacca dello stesso colore. Mise intonatissime alla sua nuova nuance tricologica: blu elettrico, appunto. La sfumatura non sfugge al rigoroso Mentana, noto per le intemerate in diretta contro i malcapitati colleghi. Chiama la giornalista, lagnandosi dell'inopportuna tinta.
tiziana rosati con i capelli blu
Lei, diligente, gli assicura che avrebbe ripristinato quanto prima la tonalità naturale della chioma. Quella volta, però, il diabolico Enrico elabora un piano più sottile. Poco dopo le 20, nel seguitissimo tg della sera, parte un servizio sulle mattane dei giornalisti. Ricorda lo spogliarello di una reporter inglese e le esuberanze del grande inviato Everardo Dalla Noce, fino a stigmatizzare la capigliatura oltremare della collega: «La nostra Tiziana Rosati».
La conclusione è perfida: «Guardatela adesso perché così non la vedrete mai più, altrimenti dovrete chiamare un antennista o un buon oculista». Anche Striscia la notizia infierisce: «Dopo una bella lavata di capo andrà tutto a posto» ironizza il conduttore, Ezio Greggio. Maschilisti, retrogradi e bacchettoni. S' accende il dibattito. Santa miseria, una sarà pure libera di mostrarsi ai suoi fedeli telespettatori come meglio crede. Difatti lei, paladina delle estrose d'Italia, replica furiosa a Mentana, accusato di averla messa alla gogna: «La sua è stata una reazione fuori luogo.
ENRICO MENTANA TG5
Attaccare in diretta una sua dipendente È pazzesco. Certo, domani andrò a lavorare con la stessa tintura, e probabilmente non mi faranno andare in video». Inaudito. «Sto pensando a come muovermi, consulterò qualcuno». Ovvio: la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo rischia di trasformarsi in coriandoli.
ENRICO MENTANA E LA REDAZIONE DEL TG5
Tiziana aggiunge: «Mentana si stupisce del blu, però sta zitto quando la mattina presto vado in video struccata e magari con una pettinatura non esattamente perfetta, perché nessuno ci mette a disposizione un parrucchiere». Insinua: «Se mi fossi tolta la camicetta, forse Mentana sarebbe stato più contento».
LITE CONDOMINIALE
Da quel momento, si dedica a una sacrosanta battaglia per la libertà di chioma. Sparisce dal video. Riappare a marzo 2000, ma è un lampo. Torna nelle retrovie. Va in pensione. Comincia a dedicarsi, con la solita passione, alle beghe condominiali. S' accalora come una volta. Prima infiamma gli animi. Poi la finestra e l'auto di una zelante vicina. Questa volta, pare, sfoggiando un impeccabile caschetto castano.
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