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    VE LO RICORDATE? COL GENOA ERA CONSIDERATO UN "BIDONE", IERI CON IL RIVER E’ ANDATO IN GOL NELLA FINALE DI ANDATA DI COPPA LIBERTADORES (LA CHAMPIONS SUDAMERICANA) CONTRO IL BOCA TERMINATA IN PARITA’. IL SUO SOPRANNOME E’ "IL CAMMELLO". DI CHI SI TRATTA? – VIDEO


     
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    Martin Mazur per la Gazzetta dello Sport

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    Dopo il diluvio del sabato, la Bombonera è diventata l' epicentro di una tempesta ma di nervi. E per ora, nulla è definitivo: il Superclásico di andata della finale di Libertadores finisce 2-2, un thriller che lascia il finale aperto il 24 novembre al Monumental.

     

    Sarà lì la vera finale di Coppa: 90 minuti, e nel caso di un pari, extratime e rigori, perché non contano le reti in trasferta. Benedetto, che aveva segnato il 2-1, spreca l' ultimo tiro davanti ad Armani e la giornata alla Boca finisce senza un vincitore.

     

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    Ma il River, che non aveva il tecnico Gallardo e il capitano Ponzio, sente che ha fatto un passo enorme, pensando alla consacrazione davanti ai suoi tifosi fra 2 settimane. Con la solita forza di carattere, finisce meglio: nel Boca, 3 infortunati (Pavon, Jara, Perez) e tanti dubbi, con la sensazione di essersi lasciati scappare una vittoria che sembrava vicina. Come si pensava, una partita così si soffre più che si gioca. Piena d' interruzioni, falli e imprecisioni, quel che non delude è il fronte emozionale: 2 volte il Boca va in vantaggio, 2 volte ha pareggiato la squadra allenata da Biscay.

     

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    L' inizio è più di scacchi che di muscoli: 5 minuti ci mette il River per entrare in gara, ma quando lo fa, non scherza: prima la punizione di Pity Martínez (bravo Rossi) e poi col colpo di testa di Martinez Quarta. E il Boca inizia a soffrire: non si vede il centrocampo, perde il pallone in pochi secondi e vede come un River, con Pity Martinez sempre libero, si allarga coi terzini da spinta Montiel e Casco. Confusi Olaza e Nandez, resistono il centrale Izquierdoz e Rossi, fenomenale nel colpo di testa di Borré. Finché arriva l' impensato: al 32' Armani para un tiro di Abila che riprova col sinistro: il pallone finisce dentro per l' 1-0. La Bombonera, con Tevez che salta in panchina come un tifoso, esplode. Era la prima rete che il Boca segnava al River di Gallardo dopo 4 partite continentali finite a zero gol finora dal 2015.

     

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    REAZIONE Ma il River è tosto, e risponde subito con un colpo da k.o. Mentre il Boca esulta, Pity Martinez trova un pallone e regala un assist per Pratto, che supera Izquierdoz e, a suo modo, si arrangia per battere Rossi: 1-1. L' ex attaccante del Boca zittisce La Bombonera. La paura sembrava già superata, invece no. Le punizioni contano: senza gioco, ogni fallo diventa una possibilità. Così arrivano gli altri gol: quello di Benedetto, che anticipa Borré e colpisce di testa davanti ai tifosi della Doce, che impazziscono di gioia. Stessa formula per il pareggio nella ripresa: Pity Martinez con un pallone lungo, la becca Izquierdoz che lotta con Pratto ma lo anticipa di testa: autogol.

     

    Gli ultimi minuti si giocano con lo stomaco più che con i piedi.

    Con Tevez in campo, l' ultima palla è quella per Benedetto, che Armani para con le gambe.

     

    Il colombiano Santos Borré, ammonito, si perderà il ritorno. Molto probabilmente nel Boca non ci saranno Pavon e Jara. Forse anche il trascinatore Pablo Perez. Il River recupererà il capitano Ponzio e Nacho Scocco. E Gallardo, detto Napoleón , che almeno sarà nel palco. Mancano 2 settimane per l' ultima battaglia.

     

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    PRATTO, IL SUPERCLASICO E UN CONTO APERTO…CON GENOVA

    Da www.ilposticipo.it

    Il Superclasico di andata termina 2-2 e tutto si deciderà al Monumental tra due sabati. L’evento eccezionale è…eccezionale davvero, perchè il fatto di giocarla su doppia sfida ha un effetto abbastanza imprevisto: poche entratacce, qualche protesta appena accennata e un comportamento generalmente sportivo. Evidentemente la paura di non esserci al ritorno ha avuto effetto. E se i novanta (o centoventi?) minuti in casa del River saranno forse i più importanti della storia dei due club, i tifosi gialloblu e biancorossi hanno la stessa persona rispettivamente da insultare e da benedire. Il protagonista del Superclasico è Lucas Pratto. Un nome che ai tifosi italiani non è nuovo.

     

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    DAGLI XENEIZES A GENOVA – Già, proprio quel Lucas Pratto che nel 2011 ha collezionato sedici presenze e tre reti con il Genoa, prima di tornare mestamente in Argentina. Da chi l’aveva comprato la società ligure? Ma ovviamente dal Boca. Dagli Xeneizes a Genova, stessa sorte. Una delusione cocente. E dire che il classe 1988 proviene nelle giovanili del club di casa alla Bombonera, che lo strappa a La Plata, sua città natale, per portarlo dove la Doce urla di più. I gialloblu però non ci credono troppo. Prestiti in giro per il mondo, compresa una capatina in Norvegia, poi la cessione al Grifone è definitiva. Ma da una…Genova all’altra non è che cambi molto. Considerazione poca, soddisfazioni zero. Sarà lì che nasce il conto aperto del Cammello con tutto ciò che è…genovese?

     

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    UN GOL…E MEZZO – Chissà, ma chi ci rimette è sicuramente il Boca Juniors, che si vede ripreso due volte nella finalissima proprio a causa di un ex. Il primo gol è forse la chiave del Superclasico, perchè Pratto gela totalmente una Bombonera caldissima, che ancora festeggia la rete del vantaggio di Abila (su gentile omaggio di Armani). Dieci secondi o giù di lì, appena il tempo di battere il calcio di inizio ed è subito pareggio. E visto il passato e l’occasione, non è che si possa evitare di esultare. Per il secondo gol c’è addirittura la collaborazione di un avversario, Izquierdoz, che gira di testa nella propria porta. Ma se il difensore è in quel punto di campo è perchè sta marcando Pratto, che altrimenti segnerebbe il suo secondo gol. Chissà come l’avranno presa sotto la Lanterna, dove l’argentino è passato per bidone… Forse di Xeneizes arrabbiati a causa sua ce ne saranno più del previsto!

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