Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
SRDJAN GOLUBOVIC
Quand'era brutale sul serio e credeva nella pulizia etnica scorrazzando per la Bosnia assieme alle Tigri di Arkan, il lanciagranate a tracolla, a Srdjan Golubovic piacevano tanto le moto Suzuki. Ora che ha la pancetta e crede d'essersi ripulito la coscienza, Golubovic preferisce altri modelli: per esempio l'Agusta Brutale S1078 - «cattiva e ostile» - con cui gira il weekend su e giù fra Vracar e Belgrado. Indisturbato. Inosservato. Impunito.
«Perché quell'uomo è libero di vivere come vuole?», si chiede indignata Alma Sabanovic: trent' anni fa, quell'uomo diventò una simbolica foto pubblicata su Time e replicata milioni di volte. L'immagine mostruosa della guerra.
L'icona dell'angoscia. Un ricordo nero, come il miliziano moribondo di Capa o il vietcong giustiziato alla tempia per le vie di Saigon. Nella famosa foto si vede Golubovic con un paio d'occhiali bianchi sulla fronte, in una mano il fucile e nell'altra una rilassante sigaretta da turista dell'orrore, il piede sollevato e leggiadro come in una scena d'Arancia Meccanica, pronto a tirare un calcio in testa a una donna appena ammazzata.
SRDJAN GOLUBOVIC IN DISCOTECA
La donna si chiamava Tifa Sabanovic ed era la mamma di Alma. Lo scatto era del 2 aprile 1992. Il luogo era Bijeljina, dove in quei giorni si consumava la pulizia etnica sulla pelle di centinaia di musulmani: un massacro di dimensioni tali da spingere l'allora presidente serbo-bosniaca - la terribile Biljiana Plavsici, una che è stata condannata all'Aja e oggi se ne va libera per le vie di Belgrado - a baciare commossa il capobanda Arkan davanti alle telecamere.
«Quando ho visto che cos' hanno fatto le tue Tigri a Bijeljina». gli disse, «ho pensato: ecco i veri eroi serbi!» Nessuno ha mai chiesto conto a Golubovic di quel calcio ai cadaveri. La vecchia Tigre, che i suoi complici chiamavano Capitano Max, dopo trent' anni s' è riciclato disc-jockey col nome d'arte «Dj Max».
Una second life. «Dj Max» marcia spedito nelle serate e spara le hit. E senza incubi, men che meno rimorsi, fa ballare spensierata e ignara la meglio gioventù serba. Ci sono Tigri che speriamo s' estinguano per sempre.
Quella soldataglia, che nei macelli anni '90 era famosa per la dotazione d'un affilato cucchiaino utilissimo a cavare gli occhi delle vittime, spesso ancora vive, ha avuto il comune destino di non essere mai finita a processo e di non aver mai fatto un giorno di galera.
SRDJAN GOLUBOVIC 2
Il capobranco Arkan, l'ammazzarono un pomeriggio del 2000 all'Intercontinental di Belgrado. Le altre belve han preso sentieri diversi: chi è finito a lavorare nello staff dell'attuale presidente serbo Vucic, chi s' è fatto asceta con la croce e il barbone dei monaci ortodossi, chi ha complottato per altri assassinii, chi s' è dedicato a una carriera d'attore nelle fiction tv, chi s' è fatto ammazzare da qualche clan rivale Golubovic ha comprato un cane boxer e una villetta nella natia Vracar, s' è sposato, ha fondato la casa discografica Ultra Groove Records.
E nelle discoteche ha costruito il suo piccolo successo: nel 1996 già s' esibiva per migliaia di persone ai pomeriggi di musica elettronica del parco Kalamegdan di Belgrado. A Novi Sad, dal 2013 al 2016 è stato l'animatore d'uno dei più grandi festival musicali d'Europa, l'Exit, dal quale è stato allontanato quando gli organizzatori han capito che il suo passato stonava coi loro ideali peace&love.
GUERRA IN BOSNIA
Di lui - come di centinaia di criminali delle guerre balcaniche, oggi a passeggio nelle stesse strade delle loro vittime - la Corte internazionale dell'Aja non s' è mai occupata. E la polizia serba l'ha arrestato (e rilasciato) nel 2012, ma solo per droga e porto illegale d'armi.
Qualche settimana fa una giornalista di Rolling Stone ha rispolverato la storia e avvicinato «Dj Max» per saperne di più: la risposta è stata una diffida tramite avvocati, guai a chi tira fuori di nuovo quella foto.
Perché «quell'immagine», commenta Ron Haviv, il fotografo che l'ha scattata, «inchioda la responsabilità delle persone alle loro azioni. Ma ancor di più, la responsabilità di chi poi non ha fatto nulla. I leader politici che videro la foto e non si mossero. Che furono testimoni, eppure tacquero».
SRDJAN GOLUBOVIC
Alma Sabanovic, la figlia di Tifa, non s' aspetta più giustizia: il Tribunale internazionale per l'ex Jugoslavia è stato smantellato e non ci sarà mai un giudice a Belgrado, finché comandano Vucic e i nazionalisti di ieri. Tranquillo e spudorato, «Dj Max» un giorno del 2008 ha postato su Facebook il momento del sì, al suo matrimonio. In tanti si sono congratulati. In calce è arrivato anche un commento gelido. Quasi una minaccia: «Tu bum! Arriverà il tuo momento».