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    MARIA LA SANGUINARIA TRA GIOVANI E VECCHIONI – IL CANTAUTORE ENGAGÈ DIVENTA PROF. DI “AMICI” E VIENE SPUTAZZATO SUL WEB: “HO RICEVUTO SEICENTO MESSAGGI, MI HANNO MANDATO AFFAN…QUASI TUTTI” – AI RAGAZZI (“CHE NON SONO PRESUNTUOSI”) DELL’ACCADEMIA DI BLOODY MARY IL “POETASTRO” COME PRIMA DOMANDA HA CHIESTO: “QUALCUNO SA DIRMI COS’È LA CULTURA?” – IL BELLO È CHE, POI, SI LAMENTA SE LO ATTACCANO…


     
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    Maria Volpe per il "Corriere della Sera"

    VECCHIONI AD AMICIVECCHIONI AD AMICI

    Esiste da 12 anni. «Amici», con Maria De Filippi, è cresciuto, è cambiato, ma non smette di sfornare talenti. Emma da lì ha fatto il gran salto vincendo Sanremo. E ora è un'artista stimata e autorevole. Tale da diventare caposquadra nella nuova edizione serale di «Amici» che partirà la prima settimana di aprile. Una edizione che propone appunto una novità: due cantanti, legati ai talent, ma di generazioni diverse, Emma e Miguel Bosé, saranno i sostenitori delle due squadre rivali.

    Vecchioni cantaVecchioni canta

    E proprio in questi mesi di preparazione c'è una new entry del tutto inaspettata: Roberto Vecchioni. Il cantautore intellettuale, il professore di sinistra, il delicato poeta d'altri tempi è sceso nell'arena televisiva. Per giunta a Mediaset. In un genere televisivo, il talent show, ancora oggi guardato con eccessivo sospetto.

    Roberto VecchioniRoberto Vecchioni

    «Per molti è stato uno scandalo pazzesco, per me un'occasione meravigliosa per dire ai ragazzi che la canzone viene da molto lontano, ha tutta una preistoria, una vita, una esistenza». All'inizio però è suonato curioso Vecchioni ad «Amici». «Tutto comincia con la mia decisione di andare a Sanremo l'anno scorso e con l'idea che io non avevo niente a che fare lì. Ho capito che era una presunzione e una forma di alterigia pensare che alcune canzoni sono per pochi e altre per molti». Quindi i primi pregiudizi sono stati spazzati via grazie al Festival.

    Per gli altri cosa ci è voluto? «Ore di colloquio con Maria De Filippi. È stata intelligente, mi ha fatto capire molte cose. Pensavo fosse tutto costruito ai fini della gara, credevo che questi programmi portassero i ragazzi solo a combattere per arrivare a una vittoria di Pirro. Invece non è così: c'è attenzione e preparazione. I ragazzi non sono presuntuosi». Una volta presa la decisione di «Amici» che è successo? «Insulti su facebook, 600 messaggi: ma dove vai? Mi hanno mandato affan... quasi tutti. Poi almeno la metà, dopo poco, ha capito. Ho avuto coraggio e non sono per niente pentito».

    Maria de Filippi ad Amici jpegMaria de Filippi ad Amici jpeg

    Sono snob gli intellettuali, vogliamo dirlo? «È il pericolo più grave dell'intellettualismo. È una sconfitta dell'intelligenza». Ora Vecchioni fa dunque lezioni all'Accademia. La prima domanda che ha posto ai ragazzi è stata: «Qualcuno sa dirmi cos'è la cultura?». E ora sta impiegando queste lezioni per insegnare loro che la cultura non è un insieme di nozioni, ma la consapevolezza che esistono tante cose. Ma soprattutto ha spiegato loro che «una canzone non deve essere culturalmente eccelsa per essere bella, se è semplice arriva di più».

    Emma MarroneEmma Marrone

    Come definirebbe a questo punto «Amici»? «Una possibilità per i ragazzi. De Filippi propone spettacolo perché ci vuole anche quello; e un po' di lotta, che mi pare una imitazione piuttosto consona della realtà». La pensa più o meno allo stesso modo Bosé, lui che in tempi non sospetti ha dato vita a uno dei primi talent «Operazione trionfo».

    Miguel bose SanremoMiguel bose Sanremo

    «Allora si poteva sperare di fare carriera vincendo quei talent - commenta -. Ma oggi non è più così. L'industria è inesistente. E i talent sono solo formule tv. I ragazzi che partecipano non devono mai dimenticare che non è altro che un gioco. Una opportunità, una finestra casomai qualcuno ti vedesse. Nessuna garanzia di carriera, né di successo. È la prima cosa che dirò ai ragazzi e glielo ripeterò tutti i giorni, come una preghiera. Non vi illudete se non volete farvi male».

    Di un'altra generazione, forse più ingenua, Emma, l'altra capa squadra. «Io sarò una motivatrice. Ho vissuto prima di loro quel che succede nell'Accademia di "Amici", so cosa si scatena dentro. Spero di trasferire il pensiero che prima di tutto c'è la musica e la voglia di fare questo mestiere con tutta la forza che si ha in corpo. E poi curerò molto l'educazione perché si è sempre sottoposti a critiche e ci si può rovinare per una parola di troppo o una risposta sbagliata data con rabbia». «Amici» serve, Emma? «Sì, ti forma da tanti punti di vista. Anche se puoi fuori di lì, devi lavorare tantissimo, e aver voglia di crescere».

     

     

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