Illusione ottica corridore
Dagotraduzione dal Daily Mail
In quest’animazione, guarda come le barre nere scorrono sullo schermo, e dì: l'uomo sta davvero correndo?
La risposta è: no, non corre. Arrivati alla fine dell'animazione, la risposta è chiara: è un’illusione ottica.
Le illusioni ottiche animate furono scoperte per la prima volta da Max Wertheimer nel 1912 durante un esperimento che coinvolgeva le lampade: si accorse che la luce sembrava saltare da una lampada all’altra se le accendeva e spegneva in rapida successione.
Questo tipo di illusione si chiama «fenomeno Phi» e consiste nel guardare una serie di immagini statiche che si susseguono rapidamente l’una dopo l’altra. Siccome le immagini sono presentate in rapida successione, il nostro cervello lo interpreta con un movimento.
In questa illusione de l'"uomo che corre", le sottili linee bianche che appaiono all'inizio dell'animazione si incontrano con la spessa tenda nera che si sposta da sinistra a destra dell'immagine.
Poiché il cervello può elaborare solo fino a 12 immagini al secondo e l'immagine in questa animazione viene sostituita più velocemente, si crea l'illusione del movimento e della continuità.
Questo processo è noto come "persistenza visiva".