Estratto dell'articolo di Roberto Saviano per www.corriere.it
roberto saviano
[…] Cosa accade se si ha a disposizione un kalashnikov che è in grado di sparare, con una precisione che arriva fino a quasi mezzo chilometro, più di 500 colpi al minuto? La risposta è una: se sono disponibili armi, ogni luogo diventa scenario di guerra. Napoli. A Napoli circolano troppe armi. Questa non è una mia opinione ma un dato di fatto che ha portato il Comando provinciale dei carabinieri a lanciare, nel 2022, una campagna di prevenzione rivolta agli adolescenti: «La prima vittima sei tu. No alle armi!».
I dati a corredo sono agghiaccianti. Nel 2022 i carabinieri hanno sequestrato 671 armi illegali, tra queste più di 200 da fuoco: due armi al giorno… anche fucili d’assalto. Lo studio FIRE realizzato dall’Unione Europea classificò Napoli nel 2021 la città con il maggior numero di omicidi commessi con armi da fuoco d’Europa. Da questo studio cosa è cambiato? Molto poco. Anzi la circolazione delle armi continua ad essere endemica.
Napoli Golfo
Come mai così tante armi? […] una valutazione comparativa con altre situazioni (Svezia, Olanda, Montenegro) ci mostra che durante il Covid la velocità dello sdoganamento portuale […] si è raddoppiata dimezzando di fatto i controlli e le organizzazioni hanno approfittato non solo nel narcotraffico che è più agevole rispetto al trasporto di armi molto più complesso.
Hanno riempito quindi gli arsenali e trovandosi con evidentemente molte più armi di quante fossero necessarie e non essendoci - parlo di Napoli - guerre in corso (anche per via della «pax turistica», ossia: non disturbare l’arrivo e la pace dei turisti che fanno guadagnare locali loro, ristoranti loro, b&b loro), hanno iniziato a venderle. Lasciando che una 9x21 che è sempre stata venduta intorno ai 2mila euro ora la si trovi a 300/400 euro oppure una 38 che è sempre costata sopra i mille euro e ora invece con 500 euro la porti a casa .Mai la camorra aveva permesso la vendita libera di fucili d’assalto […] e invece oggi è possibile acquistarlo sul mercato nero.
ARMI
[…] Tra i maggiori possessori di armi ovviamente ci sono minorenni. I clan napoletani si approvvigionano costantemente dai mercati più disparati. Un canale resta la rotta balcanica, ma oggi si è aggiunto il dark web. Tra fucili semiautomatici, pistole, ma anche armi bianche con lame vietate, si stima, per difetto, che le armi presenti illegalmente a Napoli e provincia si avvicini molto alle 15mila unità. Ricordatelo questo numero quando sentirete politici e opinionisti (ormai si fa davvero fatica a distinguere tra le due categorie e anche a dare credibilità a ciò che dicono) cercare la scorciatoia della violenza per imitazione.
bambino con un fucile
In un territorio stracolmo di armi e in cui la dispersione scolastica ha raggiunto percentuali inimmaginabili, come si fa a dire che se i ragazzi sparano è colpa di «Gomorra» e «Mare fuori»? Davvero in un contesto del genere si crede che guardando una serie diventi criminale ? Quindi guardando don Matteo ci sarebbe una impennata delle vocazioni? Quanta omertosa ingenuità. […] Nessuno ha mai preso una pistola perché ha ritenuto don Vito Corleone carismatico. Non cadete in questa trappola populista che deresponsabilizza istituzioni e società civile. Non credete alla fesseria che se vedi il film lo imiti. […]
ARMI SEQUESTRATE DAL 13ENNE DI NAPOLI
[…] Il cortocircuito che nasce è sempre il solito. Se parli del male vieni considerato una sorta di diffusore del male, come se addirittura lo legittimassi o lo esaltassi, questa è la follia. Ho sempre visto in questo un meccanismo omertoso: non ne parlare, se non ne parli stai salvando il territorio, se ne parli, lo sta infettando. È invece proprio il racconto l’unica arma che la società civile ha per fare paura alla criminalità organizzata. Che la politica attacchi il racconto è gravissimo perché non solo non sta agendo per risolvere, ma addirittura blocca anche ogni possibilità di consapevolezza, impedisce che si accenda un faro.
ARMI SEQUESTRATE DAL 13ENNE DI NAPOLI
Il segmento criminale può essere sconfitto solo se illuminato dal racconto, se lo tieni invece ai margini, continua a crescere nel silenzio. Quando la politica silenzia queste storie, mostra che in realtà non ha alcuna priorità antimafia. E che le operazioni di polizia, soprattutto quelle che avvengono a favore di telecamere, non sono altro che passerelle, le ennesime, in un territorio che ha bisogno di lavoro, cura, progetti e istruzione. E così, mentre il governo cancella in RAI trasmissioni che raccontano il potere criminale, va a Caivano a dire che la camorra sarà solo un brutto ricordo.
armi sequestrate
E quali sono gli atti che concretamente mette in campo per sconfiggere la camorra e disarticolare una delle più attive piazze di spaccio? Militarizza il territorio. Non c’è che dire: sono anni che chi davvero conosce le dinamiche criminali, in prima linea naturalmente esponenti delle forze dell’ordine e magistrati, sostiene che servono investimenti e prevenzione e non solo repressione e arresti. Ma questo è il governo degli inasprimenti di pena, delle nuove fattispecie di reato, del mettiamo in carcere e buttiamo la chiave, della castrazione chimica, quindi la prevenzione non è proprio una opzione in campo.
armi sul dark web
Le piazze di spaccio di spostano, il degrado resta, con buona pace di Lollobrigida […] Non è più tempo di propaganda, di scorciatoie, di accusare serie e trasmissioni bisogna intervenire sulle armi, subito ora. È tardi, tardissimo e i sequestri non bastano, servono politiche che interrompano la disponibilità del mercato ma sopratutto la richiesta di armi e questo lo si può fare solo con investimenti veri, lavoro, scolarizzazione vera. Nessun sequestro di arsenale ferma le armi.