Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”
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Un vicepremier che si muove come un premier. Non è che non avessero previsto il suo attivismo sopra le righe, in via della Scrofa e dintorni, ma la rapidità con cui Matteo Salvini è passato dall'intenzione all'azione ha sorpreso anche i meloniani più disincantati.
«Vedrete, è solo l'inizio», è lo sfogo amaro nelle ore che precedono il discorso alle Camere. Il giorno dopo aver ricevuto i galloni di numero due del governo (assieme a Tajani), il leader della Lega ha cominciato a dettare l'agenda. In materie non strettamente legate al suo ministero: dall'immigrazione clandestina all'economia.
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«Mi occupo di terra e di mare», dice davanti alle telecamere di "Porta a Porta" a metà pomeriggio. A qualcuno ricorda il Berlusconi mistico degli inizi, l'Unto dal Signore, a molti più prosaicamente il Salvini stesso che nel Conte I faceva ombra all'avvocato che sedeva a Palazzo Chigi. «Mi occupo di terra e di mare», appunto.
Una frase dettata per eliminare i dubbi sulle competenze, se qualcuno li avesse ancora in casa Fdi: i porti sono affar suo, stanno sotto la giurisdizione del ministero delle Infrastrutture e non del nuovo dicastero del Mare affidato a Nello Musumeci. Salvini mette le mani avanti, mentre l'ex governatore siciliano è ancora in attesa di ricevere le deleghe.
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[…] Il problema sta proprio nello "sconfinamento" politico del ministro che vuole difendere i confini, che utilizza il suo nuovo ruolo per riprendere la vecchia battaglia per controllare i flussi migratori.
«Chissà che ne pensa il collega che sta al Viminale», sibila un ministro di Fratelli d'Italia. E va bene che il collega è l'ormai ex prefetto di Roma Matteo Piantedosi, che di Salvini è stato capo di gabinetto, ma la sortita del leader della Lega - che come primo atto incontra il comandante generale della Guardia costiera - non può che creare imbarazzo pure nel capo dell'esecutivo.
GIORGIA MELONI MATTEO SALVINI BY CARLI
Emma Bonino riassume così la questione: «Salvini sta tentando di forzare la mano a Meloni, portandosi avanti con il lavoro: fa impressione - dice a Metropolis - che si comporti come un presidente del Consiglio». […] Di certo, è una ripartenza chiassosa, tre anni dopo l'addio a Conte, tre anni dopo il Papeete, per il "capitano" pronto ora a salire perfino sulle motovedette della Guardia costiera, pur di non passare per gregario.
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