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    VENDITE DI STATO – DOPO FINCANTIERI, IL DUO RENZI-PADOAN CI RIPROVA E METTE IN VENDITA IL 40% DI POSTE (NON CHIAMATELA PRIVATIZZAZIONE) – OPERAZIONE DA 2,7-3,7 MILIARDI DI EURO – IL 70% DELLE AZIONI RISERVATE AI GRANDI INVESTITORI ISTITUZIONALI, IL RESTO AI PICCOLI RISPARMIATORI


     
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    Teodoro Chiarelli per “la Stampa

     

    francesco caio francesco caio

    Il gran giorno è arrivato. Parte oggi, dopo lunghi mesi di gestazione, il collocamento del 40 per cento di Poste Italiane. La prima grande privatizzazione degli ultimi quindici anni, anche se non vanno dimenticate, nel periodo, quelle di Fincantieri, Cdp Reti, Tag e la cessione del 5,74% di Enel.

     

    Un’operazione di grande valore simbolico e di notevole carica evocativa, che vorrebbe rifarsi all’epopea delle privatizzazioni dei telefoni e delle banche di fine millennio. E come queste, potenzialmente di notevole appeal per il popolo degli investitori.


    Se tutto andrà secondo i piani stabiliti, senza chiusure anticipate o proroghe del collocamento, le azioni di Poste dovrebbero approdare agli scambi in Piazza Affari il prossimo 27 ottobre. Per un’operazione che, tenuto conto della valorizzazione del capitale sociale e della conseguente “forchetta” di valore dei titoli (6-7,5 euro), dovrebbe valere dai 2,7 ai 3,7 miliardi.

    luisa todini saluta silvio berlusconi luisa todini saluta silvio berlusconi


    30% ai piccoli investitori
    Della quota di azioni che andrà sul mercato (453 milioni di titoli), il 70% è riservato agli investitori istituzionali. Il restante 30% è per il mercato retail (per i lotti sono previste tre diverse opzioni: un lotto minimo da 500 azioni, uno intermedio da 2mila azioni e, infine, uno maggiorato da 5mila azioni), compresa una tranche di 14,9 milioni di azioni che saranno riservate ai dipendenti (ad ognuno saranno garantiti due lotti da 50 azioni l’uno, e per l’acquisto potranno richiedere l’utilizzo del Tfr).

    RENZI E PADOAN RENZI E PADOAN


    Poste premierà la «fedeltà» di chi acquisterà azioni al collocamento e le terrà in portafoglio per almeno un anno: è prevista, infatti, una bonus share del 5% (con l’assegnazione di una azione gratuita ogni venti) che salirà al 10% (una azione gratuita ogni 10) per le azioni dei lotti riservati ai dipendenti. In particolare al pubblico indistinto e ai 142 mila dipendenti del gruppo è destinato un minimo di 135.900.000 azioni (di cui 14.860.000 ai dipendenti). 
    Il lotto minimo

    matteo renzi pier carlo padoan matteo renzi pier carlo padoan


    Considerando che la forchetta del prezzo oscilla tra 6 e 7,5 euro (il prezzo definitivo verrà comunicato due giorni dopo la scadenza delle adesioni fissata per il 22 ottobre, salvo proroghe o chiusure anticipate) l’esborso minimo per il piccolo risparmiatore va dai 3 mila ai 3.750 euro.

     

    In caso di domanda boom, ossia se le adesioni pervenute ai collocatori da parte del pubblico indistinto risultino superiori alla quota ad esso destinato, Poste si riserva la facoltà di ridurre il quantitativo del lotto minimo da 500 a 250 euro. In tal caso la comunicazione avverrà nell’avviso relativo al prezzo di offerta. 

    Gli incentivi 
    A incentivare ulteriormente gli investitori concorre la politica dei dividendi fissata dal Cda del gruppo presieduto da Maria Luisa Todini e guidato dall’ad Francesco Caio: il consiglio di amministrazione ha deciso che proporrà all’assemblea degli azionisti, alla chiusura degli esercizi 2015 e 2016, «la distribuzione di una percentuale non inferiore all’80% dell’utile netto consolidato di periodo di pertinenza del gruppo». 

    francesco caio contestato dai lavoratori di poste 10 francesco caio contestato dai lavoratori di poste 10


    Nei piani del governo, dopo quella di Poste, dovrebbero decollare le privatizzazioni di Enav e Stmicroelectronics Holding. Sono state inoltre avviate le attività preliminari per la cessione a Cdp del 12,5% detenuto dal ministero dell’Economia nel Fondo Italiano di Investimento. E’ allo studio il dossier Ferrovie, cui potrebbero seguire Grandi Stazioni e Cento Stazioni. Un programma che dovrebbe portare nelle casse dello Stato lo 0,4% del Pil quest’anno e lo 0,5% nei prossimi 3 anni. 

    FRANCESCO CAIO FRANCESCO CAIO Ron Moss e Luisa Todini Ron Moss e Luisa Todini

     

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