Luca Valtorta per la Repubblica
de gregori venditti
«Quante me ne avete fatte te e De André!», dice Venditti a De Gregori in una scheggia video su YouTube. Data imprecisata. «Negli anni 70, quando De André si accorse di De Gregori, io rimasi solo, avendo una vena più popolare e un linguaggio meno forbito ma ugualmente forte e colto.
E questi, i due amici della mia vita, una volta vennero sotto il mio palco schiamazzando e facendo casino...». Francesco, giacca di pelle e camicia bianca, sorride e lo guarda un po' stranito mentre fuma un lungo sigaro. Replica: «Io non ricordo niente, forse ero in condizioni alcoliche». «Esatto», ribatte Venditti, «è stata la sostanza stupefacente del "rosso" e io mi incazzavo come una bestia!
de gregori venditti
Dentro di me dicevo: "Ma questi due fighetti che c***o vogliono?"». Ecco perché la "strana coppia" Venditti-De Gregori funziona: c'è tensione, rivalità sopita ma non troppo, dichiarata anche in una recente intervista alla Rai in cui a uno viene chiesto di parlare dell'altro: «Antonello vendeva più dischi di me, io non ho avuto successo subito»; «Di Francesco mi irrita un po' tutto. Questo modo snob di conferire con il pubblico, di non concedersi mai, di essere un po' stronzo. Lo dicevo anche a De André.
"Adesso è cambiato?". "Sì. È più stronzo"». Tutto ciò, sul palco, va benissimo da sempre. «Già al Folkstudio eravamo gelosi l'uno dell'altro», spiega Francesco. E però fanno un album insieme nel 1972 «per risparmiare». Si intitola Theorius Campus, ha due soli pezzi cantati in coppia, Dolce signora che bruci e In mezzo alla città.
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«Antonello partì subito alla grande con Roma Capoccia e Sora Rosa, io no». Le strade iniziano a separarsi, anche se nel disco dal vivo Bologna 2 settembre 1974 fanno insieme Buonanotte fratello, che fa: "Dov' eri tu che mi dicevi sempre/ 'Guarda che bello, come siamo pazzi'/ Dov' eri tu quando restavo zitto/ Ed ero ingenuo come era una bestemmia (...)/ Tu mi stavi ammazzando con amore".
Parlava di loro? Chissà, forse no, così come la leggenda per cui il famoso "pianista di piano bar" che "vende a tutti tutto quel che fa" sarebbe Venditti: «No, ma lui non smentisce», sottolinea Antonello che, invece, conferma che la sua Francesco, del 1978, è dedicata a De Gregori: "Vedi Francesco/ Possiamo ancora/ Suoniamo ancora l'ultima volta/ Senza rimpianti, senza paura/ Come due amici antichi/ E nient' altro di più". E finalmente, eccoli qui, vecchi amici e anche un po' nemici, insieme sul palco a farci sognare.
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