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    VENDOLA, 7 ORE DI INTERROGATORIO SULL’ILVA: “NON MI VERGOGNO, HO AGITO PER LA CITTÀ” - MA È INDAGATO PER LE PRESSIONI SULL’AGENZIA PER L’AMBIENTE PUGLIESE


     
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    Da www.lastampa.it

    MAURO FORTINI DIETRO NICHI VENDOLAMAURO FORTINI DIETRO NICHI VENDOLA

    Un «dovere», una «necessità», una «impellenza morale» quella di dover chiarire e spiegare ai pm di Taranto che lo hanno indagato nell'inchiesta dell'Ilva (disastro ambientale) di concorso in concussione aggravata. Così il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, stasera all'uscita della Guardia di Finanza di Taranto dove è stato interrogato dai pm per circa sei ore. Vendola per l'Ilva ha infatti ricevuto un avviso di conclusione delle indagini lo scorso 30 ottobre insieme ad altre 50 persone, imputate per motivi diversi e a diversi livelli di responsabilità.

    Vendola - arrivato alla Finanza intorno alle 15 - ha detto di non avere proprio nulla di cui vergognarsi, di aver sempre agito nell'interesse «e per amore di Taranto», e di aver sempre difeso la salute dei cittadini e dei lavoratori ma anche gli stessi posti di lavoro. Ai pm, Vendola ha poi rivendicato al proprio governo regionale un cambio di passo netto sia nel rapporto con l'Ilva, sia nella strategia finalizzata a ridurre l'inquinamento della fabbrica siderurgica.

    NICHI VENDOLANICHI VENDOLA

    Per i pm, invece, Vendola avrebbe fatto pressioni sull'Agenzia regionale per l'ambiente e sul suo direttore Giorgio Assennato per «ammorbidire» la posizione della stessa Agenzia, deputata ai controlli ambientali, sull'attività del siderurgico di Taranto. I pm basano la loro accusa anche su una serie di intercettazioni telefoniche tra il governatore e l'ex consulente Ilva, addetto ai rapporti istituzionali, Girolamo Archina'.

    GIROLAMO ARCHINA' - ILVAGIROLAMO ARCHINA' - ILVA

    Quest'ultimo, arrestato nei mesi scorsi, è attualmente libero e in quest'inchiesta, insieme a Emilio, Nicola e Fabio Riva, risponde dell'accusa di associazione a delinquere finalizzata al disastro ambientale. Vendola, che ha chiesto di essere interrogato dai pm, ha sempre negato ogni forma di pressione - lo ha ribadito anche ieri ai pm - ed ha quindi ricordato di aver scelto lui Assennato alla guida dell'Arpa proprio perché «un esperto di valore». Assennato, a sua volta indagato per favoreggiamento verso Vendola, era anche lui oggi nella caserma della Finanza di Taranto. Ma ai magistrati il dg dell'Arpa ha consegnato una memoria subito dopo la conclusione dell'interrogatorio del governatore.

    rivariva

     

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