Estratto dell’articolo del “Corriere della Sera”
Mohammad Baqer Qalibaf
Nonostante il gesto della Corte Suprema iraniana, che ha deciso di annullare la condanna a morte del celebre rapper e dissidente Toomaj Salehi, il quale resta tuttavia in carcere per aver appoggiato le proteste nazionali scatenate dalla morte di Mahsa Amini, la situazione nell’Iran che venerdì va al voto rimane molto tesa. Un giornale ha denunciato l’arresto di quattro giornalisti, […]
Il sentimento di rifiuto del regime emerse clamorosamente nel recente voto di marzo per il rinnovo del Parlamento e dell’Assemblea degli Esperti. Allora il 41% della popolazione si recò ai seggi, record di astensione, con picchi a Teheran e moltissime schede bianche.
Mohammad Baqer Qalibaf - Qassem Soleimani
Al voto per le Presidenziali il Consiglio dei Guardiani, dominato dagli ultraconservatori che seleziona gli idonei alla corsa elettorale, ha dato il via libera a sei candidati sugli 80 che si erano registrati; la maggior parte sono conservatori con forti posizioni anti-occidentali, mentre il campo riformista è rappresentato da un solo candidato, il parlamentare Masoud Pezeshkian. Si erano registrate anche alcune donne, ovviamente tutte squalificate.
Il favorito tra i 6 pare essere Mohammad Bagher Qalibaf, 62 anni, ex sindaco di Teheran con stretti legami con il Corpo dei Guardiani della Rivoluzione e in grado di intercettare anche il voto centrista.