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VIOLENZA A PIÙ NON POS – A VENEZIA, IL TITOLARE DI UNA TABACCHERIA È STATO PESTATO A SANGUE DA UN TURISTA SUDAMERICANO PER UN PAGAMENTO CON BANCOMAT NON ANDATO A BUON FINE – L’UOMO È STATO COLPITO CON CALCI E PUGNI, DAVANTI AGLI OCCHI DELLA MADRE, A SUA VOLTA AGGREDITA: “NON SMETTEVA DI COLPIRMI. SE AVESSE AVUTO UN COLTELLO ADESSO SAREI MORTO, LÌ SUL PAVIMENTO DELLA MIA TABACCHERIA, DI FRONTE A MIA MADRE…”
Il titolare di una tabaccheria di Venezia è stato picchiato a sangue da un giovane turista sudamericano per un pagamento con bancomat non andato a buon fine. A raccontarlo è la stessa vittima del pestaggio che è stata colpita violentemente con calci e pugni, anche al volto, davanti agli occhi della madre, a sua volta aggredita. "Se avesse avuto un coltello adesso sarei morto, lì sul pavimento della mia tabaccheria, di fronte a mia madre", ha detto.
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IL PAGAMENTO NON ANDATO A BUON FINE
Come raccontato dalla vittima a Il Gazzettino, l'episodio ha avuto inizio nella mattina di venerdì quando tre ragazzi e una ragazza di origine sudamericana entrano nel piccolo negozio con l'obiettivo di acquistare una bibita e una sigaretta elettronica. "Il pagamento non è andato a buon fine. Uno dei ragazzi si è infastidito, ha preso la bottiglia e ha fatto per andarsene. Gli ho detto per cortesia di rimettere la bibita nel frigo e lui, strafottente, l'ha lanciata dentro".
IL LITIGIO
Un gesto che sembrava aver chiuso il contenzioso se non che il giovane è tornato accompagnato da un amico, cercando di nuovo di effettuare l'acquisto, questa volta con la carta del secondo avventore ma con lo stesso risultato: operazione fallita. "A quel punto il secondo giovane a essere entrato è diventato molto aggressivo - racconta il titolare della tabaccheria -. Mi sono reso subito conto che era particolarmente alterato e pericoloso, perciò gli ho detto di lasciar perdere l'acquisto e di uscire dal mio negozio, con molta cortesia.
Lui è rimasto immobile lì di fronte a me, guardandomi con aria di sfida. Allora sono uscito al di là del bancone e gli ho fatto cenno di accompagnarlo fuori, senza toccarlo, ma a quel punto ha reagito". Il ragazzo ha iniziato a colpire la vittima con pugni, facendolo cadere per terra e a quel punto ha infierito con calci sia al volto sia alla schiena.
"Non smetteva di colpirmi" "Non riuscivo a difendermi. Mia madre è uscita per tentare di proteggermi, ma quello non smetteva di colpirmi. A un certo punto ha minacciato anche lei. Fortuna che alcuni passanti sono intervenuti e lo hanno allontanato". Il giovane è poi fuggito, insieme agli amici.
"La polizia è arrivata e ha preso le immagini delle telecamere ha continuato. Andrò a presentare denuncia lunedì mattina". Il tabaccaio, col volto tumefatto per i colpi ricevuti e la schiena dolorante, si è recato in ospedale dove gli hanno dato 20 giorni di prognosi. "Il nostro è un lavoro pericoloso, la gente non se ne rende conto - ha concluso -. A volte capisci subito che hai davanti una persona alterata, e per evitare guai rinunci pure alla vendita. Ma non sempre basta".
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